Nel giallo per la scomparsa di Guerrina Piscaglia spunta una super testimone. Una paesana di Guerrina è pronta a fare agli inquirenti nuove rivelazioni. La donna, anche lei abitante di Ca’ Raffaello, sarà presto nuovamente interrogata dagli inquirenti, ma lo scetticismo sulle sue presunte rivelazioni è grande. La donna, come già Elio Cesarini, il novantenne ex postino di Cà Raffaello, avrebbe affermato di aver visto la fantomatica auto grigia sulla quale sarebbe salita Guerrina il primo maggio del 2014, prima di sparire nel nulla. Gli orari però non tornano. Sia la donna che il postino fanno confusione sull’ora in cui avrebbero visto Guerrina: l’uomo parla delle 14.30, la donna circa di un’ora prima. A distanza di oltre un anno, i loro ricordi sembrano confondersi. Ma chi poteva esserci alla guida? Forse il fantomatico (nel senso che non sembra essere mai esistito) Zio Francesco?
II ricorso di Fanfani: il responso alla fine della prossima settimana Mentre si continua a raccogliere indizi e testimonianze, Luca Fanfani, avvocato difensore di Gratien Alabi, è al lavoro per integrare il contenuto del ricorso presentato lunedì scorso al tribunale del Riesame di Firenze. L’avvocato chiede la scarcerazione del religioso, detenuto nella casa circondariale di Arezzo dallo scorso 23 aprile. C’è tempo fino a lunedì 11 maggio per integrare le memorie difensive prima del verdetto. Gratien Alabi resterà in carcere o tornerà ad essere un uomo libero? Per saperlo, non ci resta che aspettare.
Le minacce a padre Silvano: la ricostruzione «Se non mi aiuti ti rovino e metto il video su You Tube». È questa la minaccia con cui esordisce il 27 agosto 2014 Glory to God, l’utente Skype che era in contatto con padre Silvano, altro monaco congolese premostratense, in missione a Ca’ Raffaello insieme a Gratien. La conversazione tra Glory to God e padre Silvano va avanti fino al 3 settembre, sempre in lingua francese. Alla prima minaccia, il religioso risponde spaventato: «Non posso parlare ho troppa paura. Dimmi cosa posso fare» e Glory to God continua: «Silvano non fare lo sciocco. Ti creerò tanti di quei problemi che tu neanche immagini. Aiutami subito o metterò il video su You Tube e lo darò ai tuoi amici. Me ne fotto Silvano, per me puoi morire. Ho già 4 cattedrali con me, che stanno dalla mia parte. Il video è nascosto in una chiavetta, ma se voglio, lo pubblico». Cosa può aver fatto padre Silvano di così grave da poter essere sottoposto a un tale ricatto? Cosa contiene il video col quale Glory to God lo minaccia? Cosa significa «ho 4 cattedrali con me»? Ma soprattutto chi si nasconde dietro a Glory to God? Dal nome Skype si potrebbe pensare ad un altro religioso, ma non c’è nulla di chiaro. L’immagine profilo inizialmente era quella di una figura sfuocata con un cane bianco in primo piano, sostituita di recente con un’altra foto: quella di un profilo femminile. L’unica cosa certa è che Glory to God all’epoca delle minacce comunicava da Montreal, in Canada. Questa vicenda può essere collegata con la scomparsa di Guerrina Piscaglia? Ancora non è chiaro, come non è chiaro bene chi fossero realmente e che vita conducessero i religiosi congolesi giunti in missione nella canonica di Ca’ Raffaello.
Guerrina era incinta? Se Guerrina Piscaglia fosse incinta di padre Gratien Alabi, non lo sappiamo. Certo è che lei ne era convinta. È lo stesso Gratien a raccontarlo ai carabinieri lo scorso agosto. Alle forze dell’ordine Gratien racconta di aver avuto paura che Guerrina lo denunciasse e che gli avrebbe fatto fare il test del dna. Lui temeva che dicesse a tutti di aspettare un bambino, il loro. Alla domanda dei Carabinieri sul perché Gratien continuasse a mantenere dei rapporti con Guerrina anche dopo queste minacce, il religioso avrebbe risposto di aver tentato di mantenere la situazione sotto controllo, cercando di arginare l’ossessione morbosa che Guerrina nutriva nei suoi confronti. Ma quando si erano conosciuti Guerrina e Gratien? La loro conoscenza avviene a febbraio 2013 quando il religioso arriva a Ca’ Raffaello. Circa un anno dopo, a febbraio 2014, Guerrina era convinta di aspettare un figlio da Gratien. Nei mesi seguenti al suo arrivo e agli inizi del 2014, Gratien entra in contatto con Marianne, una dottoressa cameronense in servizio presso la ginecologia dell’Ospedale Silvestrini di Perugia. Con lei parla di aborto. Marianne, rintracciata nei giorni scorsi in Belgio, ha raccontato che Gratien nel 2013 le aveva chiesto di far abortire una sua amica. Potrebbe trattarsi di Guerrina? Sembra di no. I tabulati telefonici ci dicono che i contatti con Marianne ci furono il 9 dicembre 2013. Guerrina però non poteva essere incinta in quella data. Il 29 dicembre 2013 si era sottoposta ad un’operazione all’ernia ombelicale e , se fosse stata incinta, le analisi per l’operazione lo avrebbero rivelato. Chi era allora la donna per cui padre Gratien Alabi aveva chiesto un aborto? Di certo, sappiamo solo che dopo l’operazione Guerrina Piscaglia si ferma dalla sorella a Novafeltria per qualche giorno di convalescenza. Li la vanno a trovare i due frati Gratien e Faustin. Da quel momento i contatti tra la donna e Gratien si intensificano, arrivando fino a migliaia di sms e chiamate in pochi mesi. Eccoci arrivati a febbraio 2014, quando Guerrina avrebbe detto a Gratien di aspettare un figlio da lui. Gratien allora – stando al suo racconto – avrebbe proposto di accompagnarla a Perugia per dei controlli e per provare che non fosse il padre. L’appuntamento viene fissato a marzo 2014, ma Guerrina non si è mai presentata. Guerrina poteva davvero aspettare un figlio da lui? E padre Gratien Alabi, religioso cattolico premostratense, avrebbe davvero chiesto di effettuare non uno, ma ben due aborti, uno a dicembre 2013 e l’altro a febbraio-marzo 2014?