«E’ l’ulteriore conferma di come la delinquenza cerchi di far breccia nel calcio». E’ questo il commento di Fabio Bresci, presidente del comitato dilettantistico toscano intervistato da agenziaimpress.it in merito alla nuova bufera calcio scommesse. «Le scommesse e la loro generalizzazione, ovvero con una miriade di punti di raccolta, non sono un fenomeno socialmente educativo – spiega – , sono un qualcosa di pericoloso e non fanno parte della cultura di un vero sportivo. Non trovo giusto che si scommetta sui campionati dilettantistici. Concentriamoci nel farlo eventualmente sui tornei maggiori del nostro Paese ma con tutte le cautele del caso».
I toscani coinvolti La bufera del calcioscommesse investe i campionati di LegaPro e Serie D con oltre 30 squadre coinvolte. Un’inchiesta della Dda di Catanzaro ha portato alla scoperta di due distinte organizzazioni criminali, che coinvolgono calciatori, allenatori, presidenti e dirigenti sportivi, in grado di truccare decine di partite dei campionati di Lega Pro e serie D. Tra queste vi sarebbero Pro Patria, Barletta, Brindisi, L’Aquila, Neapolis Mugnano, Torres, Vigor Lametia, Sant’Arcangelo, Sorrento, Montalto, Puteolana, Akragas, San Severo. Una settantina gli indagati, cinquanta le persone fermate. Tra gli indagati il personaggio più noto è Arturo Di Napoli, ex attaccante dell’Empoli (e anche di Napoli, Inter e Messina). Il difensore fiorentino Mirko Garaffoni, 39 anni, ha alle spalle una lunghissima carriera svolta perlopiù in Toscana: tre stagioni all’Impruneta (dal 1994 al 1997), cinque alla Rondinella (dal 1997 al 2002), una al Montevarchi, una al Grosseto (2002-03), due alla Massese (dal 2004 al 2006), per finire con una breve apparizione al Borgo a Buggiano nel 2012. Indagato anche l’attuale centrocampista del Tuttocuoio Abdoulaye Balde. Infine il centrocampista Domenico Giampà, 38 anni, è stato tra i protagonisti con la maglia della Lucchese nel campionato di serie B 1998-99. Sono indagati anche l’agente Fifa pontederese Eugenio Ascari e il procuratore Andrea Bagnoli.
«No al coinvolgimento della Lega nazionale dilettanti» Bresci ha anche parlato del caso degli ultimi giorni che ha visto coinvolto il presidente della Lega nazionale dilettanti, Felice Belloli che in una riunione del marzo scorso avrebbe detto riferendosi al calcio femminile: «Basta dare soldi a quattro lesbiche». «Non credo che ci sia, dopo quanto accaduto, ancora un futuro per l’attuale management della Lega Nazionale dilettanti. – ha aggiunto Bresci – Credo che sia stato un episodio che faccia male non soltanto al mondo femminile ma a tutto il movimento calcio. Auguro che Belloli quelle frasi non le abbia mai dette. Sicuramente non si può fare del giustizialismo però non si può neanche tenere la Lega nazionale Dilettanti sotto schiaffo e sotto gogna per quanto è accaduto. E’giusto che ognuno si difenda nelle sedi più opportune però senza coinvolgere a torto o ragione un movimento così importante come è la Lega nazionale dilettanti».