Sono tornati a casa in Toscana dalla Germania dopo 76 anni resti dell’artigliere Bruno Corsi, nato a Campi Bisenzio il 10 dicembre 1912, tra i soldati che dopo l’8 settembre 1943, dissero no al nazi-fascismo. Corsi fu fatto prigioniero e divenne un internato militare italiano. Morì poi il 17 settembre 1944 a causa di un attacco aereo mentre si trovava nel campo di Braunschweig. A 76 anni dalla morte, quest’anno è stato individuato ad Amburgo il luogo dove era sepolto. Oggi alle 15, verrà celebrata una messa nella chiesa di San Michele Arcangelo a Carmignano (Prato) poi i resti di Corsi avranno una sepoltura perpetua nel cimitero di Seano dove abitano la nipote Franca Ballerini e la pronipote Maria Serena Quercioli.
Corsi era un soldato del terzo reggimento di artiglieria contraerea e fu fatto prigioniero dai tedeschi sul fronte croato il 12 settembre 1943: internato prima a Sarajevo e poi in Germania morì un anno dopo a causa dell’attacco aereo. Fu sepolto inizialmente a Braunschweig ma negli anni Cinquanta le sue spoglie vennero traslate nel cimitero militare d’onore di Amburgo. La comunicazione del decesso arrivò a Firenze, nella casa dove il militare aveva vissuto, a Sergio Belli, forse proprietario di casa o forse un parente, come documentato dall’archivio di Stato di Bolzano e dalla comunicazione della Croce Rossa dell’11 dicembre 1947. Da allora le poche notizie sono state rintracciate con le ricerche negli archivi cartacei. La pronipote, giornalista de La Nazione, aveva iniziato le ricerche circa 25 anni fa ma senza successo. Grazie a internet il 5 febbraio 2020 con il sito www.dimenticatidistato.com e il lavoro del ricercatore Roberto Zamboni ha individuato ad Amburgo il luogo di sepoltura. Il Ministero della Difesa dopo le verifiche del caso ha dato l’autorizzazione al rientro delle spoglie.