Al via il restauro della Croce dipinta del Carmine di Siena di Ambrogio Lorenzetti (1290-1348) custodita nella Pinacoteca nazionale della città del Palio: terminato il periodo di lockdown l’opera è stata trasferita nel laboratorio di restauro a Firenze per iniziare l’intervento, finanziato dalla Fondazione Friends of Florence.
Condizioni non buone L’opera, che misura 266 x 211 centimetri ed è datata 1324-1331, rappresenta la figura del Cristo caratterizzata da una solida e corposa voluminosità: l’incarnato è livido, il perizoma è modulato dalle pieghe lineari e il volto è ben caratterizzato in senso espressivo, spossato dalla sofferenza e chiuso tra i materici capelli, lunghi e biondi. Le condizioni del dipinto, spiega una nota, non sono buone: «Il supporto ha subito alterazioni che ne hanno indebolito la struttura, con conseguenti perdite di colore e di doratura. Il profilo è mutilo della cimasa, dei terminali laterali e del suppedaneo. Il restauro punta a migliorare la leggibilità dell’opera e dei suoi dettagli. Prevede infatti un controllo sistematico e minuzioso di ogni parte della superficie, per rimuovere i residui di ridipintura prima di procedere al restauro pittorico».
Focus sulla tecnica pittorica All’intervento sarà inoltre affiancato un programma di indagini scientifiche che oltre ad essere un sostegno per il progetto di restauro, permetterà di approfondire la tecnica pittorica di un grande maestro come Ambrogio Lorenzetti. Stefano Casciu, direttore regionale musei della Toscana ringrazia Friends of Florence «per l’aiuto che contribuirà al ritorno nel museo di un capolavoro di uno dei massimi maestri della pittura senese del Trecento, nella prospettiva di una riapertura della Pinacoteca che la riporti all’attenzione che merita».