Dopo la presentazione in Commissione Bilancio del Senato dell’emendamento proposto dallo stesso Comune di San Gimignano e dopo la lettera del sindaco al Presidente del Consiglion (leggi),  la battaglia della città turrita e della sua amministrazione contro la messa possibile messa in mobilità di 35 dipendenti comunali non si ferma anche dopo l’approvazione parlamentare del Decreto attraverso il voto di fiducia. «Purtroppo la battaglia avviata da questa Amministrazione Comunale per modificare, con uno specifico emendamento,  l’Art.16 Comma 8 del Decreto “Spending Review”, non ha avuto l’esito sperato – sottolinea il sindaco di San Gimignano Giacomo Bassi – ed il testo è stato blindato nella sua formulazione originaria. Ribadiamo l’assurda modalità di calcolo degli esuberi di personale negli enti pubblici che, basandosi solo sul rapporto abitanti/dipendenti, non terrebbe conto delle specificità e virtuosità degli Enti e dei percorsi di risanamento fatti negli anni, accomunando tutte le Amministrazioni in un’unica media nazionale, senza discernere chi ha fatto assunzioni mirate e giustificate dalla peculiarità dei servizi gestiti e chi invece ha riempito le piante organiche senza nessuna logica e ritegno».

A rischio servizi e bassa tassazione «Con questa norma, ad esempio, il Comune di San Gimignano, inserito dallo stesso Governo Monti nell’elenco dei 143 Comuni più virtuosi d’Italia (leggi), si vedrebbe costretto a ridurre di molto il proprio personale, non potendo così più gestire tutti quei servizi turistici che rendono la Città organizzata ed accogliente e che producono una significativa redditività per le casse comunali, che consente al Comune di mantenere una bassa tassazione verso i cittadini e di avere servizi in più, altrimenti non sostenibili».

Un primo risultato «Ma, nonostante la norma sia rimasta intatta nella sua iniquità e assurdità, un risultato è stato ottenuto – prosegue il sindaco Bassi -: sia la Commissione Bilancio del Senato, sia la Camera dei Deputati, hanno approvato due ordini del giorno, condivisi dal Governo, nei quali il Parlamento impegna lo stesso Governo a valutare una revisione delle modalità di calcolo dell’eventuale esubero di personale nella pianta organica di un Ente, tenendo conto della specificità e della solidità del bilancio di ogni Ente. In sostanza, il concetto di fondo è stato condiviso, seppure non tradotto in una norma cogente. Per questo risultato sento di dover ringraziare l’On. Susanna Cenni, che ha svolto con grande impegno e saggezza, la regìa parlamentare della vicenda ed i parlamentari toscani On. Tea Albini, On. Ermete Realacci, On. Gabriele Toccafondi ed i Senatori Marco FilippiPaolo Amato e Gianvittore Vaccari che si sono messi a disposizione di questa sacrosanta battaglia, firmando e presentando gli ordini del giorno parlamentari, poi approvati».

Verso il tavolo Governo-Autonomie locali «Ora la nostra azione si sposta verso il tavolo Governo-Autonomie locali che, nei mesi di settembre e ottobre, dovrà disciplinare l’applicazione della suddetta sciagurata norma. E quindi continueremo la nostra battaglia – conclude il primo cittadino di San Gimignano – non escludendo, in caso di non considerazione delle nostre buone ragioni, anche il ricorso ad azioni clamorose ed eclatanti (leggi) per far emergere un’ingiustizia pazzesca che si sta perpetrando a danno di molte amministrazione comunali che hanno sempre avuto i conti in ordine e si sono sempre poste in modo virtuoso rispetto al debito pubblico e alle difficoltà economiche dello Stato».

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