«Certezza e chiarezza su tempi e modi» delle riforme istituzionali per la definizione dei nuovi assetti tra i diversi livelli di governo. E “riequilibrio” dei sacrifici imposti dalla spending review «che sono troppo sbilanciati a sfavore dei Comuni». Sono le principali richieste avanzate oggi dall’Anci nel corso dell’audizione convocata dalla Commissione parlamentare per le Questioni regionali.
Le richieste A rappresentare l’associazione Andrea Di Sorte, presidente di Anci Giovane e vice coordinatore dei piccoli Comuni, e Silvia Giannini, vicesindaco di Bologna con delega al Bilancio. Riguardo i nuovi assetti istituzionali, Di Sorte sottolinea «l’incertezza che regna su quelle che saranno le nuove funzioni delle Province”, ma soprattutto la necessità di «procedere con l’approvazione della Carta delle Autonomie, con la definizione di una road map seria, chiara e partecipata». Riguardo le questioni relative alla finanza locale, poi, Giannini sostiene la necessità di «poche regole e chiare, perché ad oggi è di fatto negata ai Comuni ogni forma di autonomia». L’indice è puntato naturalmente sugli effetti «dannosi e discorsivi» del Patto di stabilità e del taglio ai trasferimenti.
Tagli sbilanciati Solo per restare sui problemi aperti della spending review, il vicesindaco di Bologna biasima poi «la ripartizione dei tagli previsti, che sono sbilanciati a sfavore dei Comuni e rischiano davvero di mettere in crisi la possibilità di continuare a fornire servizi ai cittadini». A questo si lega «il rischio sempre più pesante di tensioni sociali nei territori». Il sistema, avverte Giannini, «così non regge, e si sta già sgretolando. Spero che questo problema non venga sottovalutato».