Sviluppo del territorio a rischio stop se i Comuni non potranno più investire a causa dei tagli della spending review. E’ l’allarme lanciato dal presidente della Corte dei Conti Luigi Giampaolino che durante un'audizione in commissione Bilancio alla Camera ha affermato che l’andamento delle spese dello Stato si inquadra in un «generale declino degli investimenti» che colpisce soprattutto le amministrazioni locali, costrette a fronteggiare, nel biennio 2010-2011, riduzioni che si aggirano intorno al 20%. Anche la riduzione della complessiva spesa in conto capitale dello Stato, in due anni, ha subito una caduta dei pagamenti vicina al 40%, con un 45% in meno per i trasferimenti in conto capitale alle imprese, mentre i trasferimenti agli enti pubblici risultano ridotti del 28% circa. Alla luce di questi dati, Giampaolino ha prospettato il rischio di uno stop per lo sviluppo dei territori causato dalla mancanza di investimenti per i Comuni.

Flessione degli investimenti «I dati presentati dalla Corte dei Conti confermano in maniera chiara un andamento che i Comuni stanno denunciando da tempo, ovvero la difficoltà di essere interpreti dello sviluppo del territorio» ha commentato Alessandro Cosimi, sindaco di Livorno e presidente di Anci Toscana. «In particolar modo per i Comuni, il combinato disposto fra patto di stabilità, Tesoreria unica e tagli ha determinato una flessione importante degli investimenti e soprattutto un chiaro elemento di difficoltà nel mantenere un tasso di investimenti sulla qualità. Questo non può che andare a detrimento della ripresa economica che, stanti queste condizioni e viste le premesse, è sempre più lontana».

I rischi Cosmi ha anche rimarcato l’importanza di non mettere i Comuni in condizione di bloccare gli investimenti, sottolineando come questi non siano solo legati alle grandi opere, ma a «tutti quegli interventi classificati come attività di manutenzione straordinaria su settori strategici ed oggi particolarmente in sofferenza, come scuola, infrastrutture, sicurezza, viabilità, impianti sportivi. Non si può pensare di mettere un freno ulteriore a questi investimenti, che rappresentano i più elementari servizi che i Comuni offrono ai cittadini. Per questo – incalza Cosimi– noi sindaci dobbiamo resistere e mantenere un atteggiamento fermo e rigido nei confronti del decreto sulla spending review. Per tutelare il Paese».
 

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