Cinghiali e ungulati a Siena entrano prepotentemente nella campagna elettorale delle prossime regionali del 31 maggio. Tra i candidati del Partito Democratico, infatti, volano fucilate, per rimanere in tema. Tutto parte da una presa di posizione del già presidente della Provincia di Siena, Simone Bezzini che spara: «Sul fronte degli ungulati la situazione è molto critica. In molti chiacchierano e fanno propaganda, ma in pochi si adoperano per risolverla. Alcuni poi cavalcano il malessere per interesse personale, senza provare ad affrontare i nodi nello specifico».
Cacciatori contro Bezzini Ma la presa di posizione di Bezzini anziché compattare l’elettorato e ottenere consensi solleva le ire dei suoi ‘compagni di partito’ e dei cacciatori che, con l’associazione Urca di tutte e tre le Atc provinciali (che riunisce la selezione di chi va a caccia di ungulati, ndr) lasciano da parte il fucile per “imbracciare” carta e penna e scrivere una dura lettera al Prefetto di Siena, al presidente della Provincia e alle associazioni agricole e venatorie.
«Provincia inefficiente e inadeguata» «La provincia di Siena è l’unica in Toscana dove il controllo del cinghiale è diventato uno spauracchio pieno di balzelli che le altre province continuano ad attuare nella maggiore semplicità possibile. Ci era stato detto che da noi è così perché avevamo rinnovato il piano faunistico venatorio, ma ci risulta che anche le altre province lo abbiamo rinnovato eppure continuando a fare contenimento delle popolazioni di volpe e cinghiale con le vecchie regole», scrivono le ‘doppiette senesi’. Un forte atto d’accusa proprio nei confronti di Bezzini all’epoca in cui era presidente della Provincia di Siena, con Anna Maria Betti, assessore all’agricoltura e alla caccia. «Siamo stufi di essere tenuti sotto scacco da una Provincia inefficiente ed inadeguata che va avanti solo a discorsi – si legge nella lettera -, siamo stufi di essere gli unici che si impegnano sempre e solo a titolo gratuito, e siamo stufi soprattutto ad essere gli unici che si sentono obbligati moralmente a dare una risposta a chi soffre un problema legato alle popolazioni di animali oggetto di attività venatoria in genere».
Lettera aperta dei cacciatori senesi
Renziani contro Bezzini Veemente a quel punto anche la reazione all’interno del Pd che si divide anche sul fronte della caccia. Stefano Scaramelli, sindaco di Chiusi e candidato anche lui al consiglio della Regione Toscana come capolista della provincia senese, ha detto che la situazione venutasi a creare in provincia di Siena, riguardo al problema degli ungulati, è unica in tutta la Toscana perché gestita in maniera ideologica più che pratica. Prima “fucilata”. Poi, il suo braccio destro, Juri Bettollini, spara il secondo colpo invitando Simone Bezzini a «non parlare più di caccia», perché secondo non «credibile». «Le cose che oggi dici – scrive su Facebook – le potevi fare, ma hai preferito assecondare i poteri forti che sulla caccia insistono e per questo non le hai fatte».