Spari nella notte in piazza Duomo a Firenze. La vittima designata l’arcivescovo della città Giuseppe Betori. È successo venerdì, intorno alle 19.30, quando la macchina dell’alto prelato in compagnia del suo segretario particolare è entrata in arcivescovado. Ad attenderli c’era un uomo, che sarebbe stato identificato essere intorno ai ’70 anni e per questo sono stati fermati in cinque dalla polizia, che si è introdotto nel cortile e avrebbe avvicinato Betori e don Paolo Brogi, appena scesi di macchina. A bruciapelo un colpo di pistola, una calibro 7,65, finisce per colpire all’addome don Paolo mentre l’uomo farnetica alcune minacce contro l’arcivescovo. Poi arma di nuovo la pistola ma non spara e si dà alla fuga. Immediati i soccorsi al segretario particolare che è stato ricoverato all’ospedale Santa Maria Nuova.
La visita delle istituzioni Sul posto sono arrivate subito le autorità cittadine, il sindaco Matteo Renzi, il presidente della Regione, Enrico Rossi. Un atto mai accaduto in città che ha provocato grande scalpore."Non posso non avvertire questo episodio – ha commentato Rossi – come un fatto che si inserisce in un quadro generale di incertezza e di sovvertimento dei punti di riferimento nel paese".
La vittima Don Paolo Brogi, 42 anni, è originario di Castelfiorentino, è stato cappellano a Montelupo Fiorentino e poi a Firenze con l’incarico di segretario particolare dell’arcivescovo. All’ospedale è stato subito sottoposto ad intervento chirurgico per l’asportazione del proiettile.
il commento dell'Arcivescovo "Sono sereno" è il commento di monsignor Betori, che è stato segretario generale della Cei. "Il vescovo ha sentimenti di misericordia verso tutti, anche verso lo sparatore. Adesso prego per don Paolo, e con me lo fanno in tanti".