Il nostro viaggio nelle primarie senesi (#primariesenesi) attraverso il confronto tra i candidati. agenziaimpress.it propone un faccia a faccia tra alcuni aspiranti primi cittadini del centro sinistra in vista delle primarie del prossimo 9 marzo in provincia di Siena. Nella maggioranza dei casi si tratta di sfide tra candidati dello stesso Partito Democratico in altri tra candidati della coalizione. Proviamo a conoscere meglio chi sono gli aspiranti sindaci.
E' la volta di Sovicille che dopo dieci anni di amministrazione guidata dal Sindaco Alessandro Masi (Pd), deve trovare un successore. Qualche giorno fa una gremita sala del circolo Arci ha visto un intenso dibattito, moderato dalla giornalista Katiuscia Vaselli, tra i due candidati; oggi la nostra intervista doppia a Francesca Bianchi (Pd) e Giuseppe Gugliotti (Pd).
Un territorio comunale esteso, vicino alla città ma con problemi da risolvere decisamente diversi dalle esigenze del capoluogo. Come si risolve questo dualismo
Francesca Bianchi «Sovicille, per posizione geografica e per storia ha da sempre rapporti strettissimi con la città capoluogo, basti pensare ai servizi sociali, al trasporto pubblico, alle origini stesse di tanti miei concittadini, ma al tempo stesso ha un’identità e una dimensione propria, riconoscibile e marcata. Il dualismo di cui Lei parla non può che risolversi e sciogliersi prima di tutto con il confronto e con il dialogo con Siena, soprattutto nelle scelte di pianificazione urbanistica e delle infrastrutture che riguardano specialmente le zone di cerniera tra i due comuni, ma anche per i servizi alla persona. Per il futuro delle nostre comunità serve continuare il percorso di collaborazione e stima che ha radici lontane e può garantire una visione prospettica innovativa».
Giuseppe Gugliotti «Mi sembra improprio parlare di “dualismo”. Tanto Siena quanto Sovicille hanno le loro peculiarità, ma credo che sia giusto riflettere e lavorare sulle collaborazioni e sulle sinergie possibili e necessarie fra il capoluogo e il territorio limitrofo (Sovicille, ma anche l’area della Val di Merse), più che marcare le differenze. Siena e Sovicille non sono solamente territori confinanti, ma anche realtà che mantengono legami stretti e profondi e tanti interessi in comune. C’è una forte e radicata connessione culturale; c’è una contiguità territoriale stretta in alcune aree piuttosto popolose e urbanisticamente delicate (tipo San Rocco o Volte Basse); c’è un gran numero di nostri concittadini che si è trasferito da Siena e continua ad avere la città come principale punto di riferimento; ci sono moltissimi sovicillini che hanno nel capoluogo il loro centro di interessi. Tutti questi elementi impongono di considerare il rapporto fra i territori in maniera collaborativa, ricercando congiuntamente soluzioni ai vari problemi comuni (viabilità, trasporti, riqualificazione urbanistica, decoro urbano, scuola, servizi sociali, ecc…). Soprattutto evidenzierei le tante opportunità da cogliere insieme: pensiamo a quanti progetti potremo realizzare con Siena e comuni della Val di Merse (con Sovicille che funge da anello di congiunzione) sul tema della valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale, anche in funzione della progettualità per Siena Capitale della Cultura 2019».
Quale il piano per il rilancio dell’economia e della piccola e media impresa che anima il territorio, in un’ottica di area con i Comuni confinanti?
Francesca Bianchi «Credere di rispondere alla crisi che stiamo affrontando anche nel nostro territorio con ricette del passato, tipo pensare a nuovi insediamenti residenziali o produttivi, sarebbe un errore strategico, economico e sociale. Occorrerà invece coniugare conoscenza, sapere e cultura con l'entusiasmo e il coraggio del cambiamento, per definire un nuovo rilancio economico e sociale sostenibile e responsabile e per creare nuove opportunità. Dobbiamo puntare sulle nostre peculiarità, sulle eccellenze territoriali, sulla sostenibilità ambientale e sull’innovazione, tecnologica e non solo, in tutti i campi, dall’agricoltura al terzo settore, ma soprattutto dobbiamo credere nel fare sistema. Il rilancio economico di Sovicille passa anche da quello di tutta la Val di Merse, da nuovo modo di gestione dei flussi turistici, dalla valorizzazione dell’accoglienza di un territorio che ci regala esperienze cognitive, emotive e sensoriali irripetibili altrove, dalla creazione di un brand “Valdimerse”, capace di dare vita a un legame psicologico di rappresentatività che il visitatore/consumatore/fruitore instaura immediatamente con i nostri prodotti, con i nostri servizi, con l’unicità della nostra terra. Dovremo saper dare alla Val di Merse una dimensione internazionale, con la creazione di un ufficio in grado di garantire accesso ai bandi della comunità europea rivolti non solo agli enti pubblici, ma offrendo un servizio di supporto anche alle aziende e alle realtà imprenditoriali che lo richiedano. Sarà inoltre fondamentale puntare sull’accorciamento dei tempi burocratici e dare sostegno delle donne lavoratrici e imprenditrici. Sarà quindi indispensabile porre al centro dell’attività amministrativa per il lavoro anche politiche di condivisione e conciliazione, con il coinvolgimento per esempio del mondo del volontariato e dell’associazionismo per rimodulare al meglio i servizi per il dopo scuola e per la prima infanzia».
Giuseppe Gugliotti «La connessione è vitale per tutti gli aspetti sociali: dall’economia, all’opportunità di crescita dei giovani, allo sviluppo culturale delle comunità fino al turismo. Lei parla di “ricette”. Le ricette presuppongono un insieme di ingredienti che debbono essere amalgamati fra loro nelle giuste dosi e in modo sapiente. Il primo ingrediente è quello della collaborazione e della sinergia a partire dal livello progettuale e programmatico: l’integrazione degli strumenti urbanistici fra i comuni dell’area e con il comune capoluogo mi pare un primo fondamentale elemento. Questo vale tanto per le scelte urbanistiche e infrastrutturali che hanno ricadute sovracomunali, quanto per le decisioni relative alla viabilità. C’è l’altro “ingrediente” di importanza sostanziale, quello del trasporto pubblico: anche qui saremo in grado di mantenere il livello del servizio – e, nei limiti del possibile, migliorarlo – se riusciremo a costruire insieme una risposta alle esigenze del territorio. Altra questione sensibile: l’infrastruttura di banda larga. Oggi parlare di connessione significa parlare anche di connessione virtuale. In tal senso, è fondamentale unire gli sforzi e fare pressione per dotare tutta l’area, specialmente le zone più deboli – le zone di cosiddetto fallimento di mercato –, di banda larga, via cablaggio o via aerea».
Infrastrutture, allacci con Siena e viabilità. C’è una ricetta per migliorare tutto ciò in futuro?
Francesca Bianchi «Il potenziamento e miglioramento delle infrastrutture e della viabilità passa sicuramente dalla definizione di un’unità di intenti con Siena e con i Comuni dell’area Valdimerse, che si concretizzi in progetti utili e condivisi per cui occorrerà la ricerca e il reperimento di fondi e risorse finanziarie soprattutto europee. Occorrerà individuare anche nuove strategie nell’uso della viabilità con studi e progetti di travel management da definire con le realtà vicine. Un’attenzione ulteriore va riservata a mio avviso anche alle infrastrutture digitali e all’innovazione tecnologica, che saranno sempre più in una società evoluta e multimediale la prima porta di accesso al nostro territorio».
Giuseppe Gugliotti «La piccola e media impresa rappresenta l’ossatura e il perno del nostro sistema produttivo e occupazionale, l’espressione di una imprenditorialità diffusa che resiste con tenacia e coraggio. L’impegno per il rilancio deve partire dagli strumenti che dipendono dal livello locale: semplificazione dei regolamenti di competenza locale e sburocratizzazione delle procedure attivate dal Comune o dall’Unione dei Comuni. Regole chiare, coerenti, semplici; tempi di risposta certi e rapidi: questo già rappresenta un servizio importante che le nostre imprese si aspettano dall’Ente pubblico. Ma la nostra economia e l’occupazione del territorio dovranno essere rimessi in moto con un ampio progetto di sviluppo che abbia il suo centro nella valorizzazione del patrimonio ambientale, agricolo, culturale, storico, artistico, architettonico, paesaggistico. Abbiamo enormi potenzialità da gestire e da mettere a frutto sotto il profilo economico. In quest’ottica dovremo lavorare molto a livello di comuni dell’Area della Val di Merse, un’area ambientalmente omogenea e vocata alle medesime prospettive di evoluzione. Il presente e il futuro del nostro sistema economico passano in maniera significativa dai progetti e dagli investimenti sul turismo, sulla cultura, sull’ambiente, sul rilancio dell’attività agricola e agroalimentare, sulle energie alternative, sulla valorizzazione di una ricchezza come le pietre ornamentali di cui è ricca la nostra Montagnola».