FIRENZE – Marco Minniti non è un ospite gradito. Tra il 23 e il 27 febbraio l’ex ministro dell’Interno sarà a Firenze per incontrare vescovi e sindaci del Mediterraneo. Questa presenza ha suscitato una levata di scudi da parte di soggetti disparati, che hanno sottoscritto l’appello “Firenze dice no a Minniti”.
Tra i firmatari don Massimo Biancalani della parrocchia di Vicofaro, a Pistoia, padre Bernardo Gianni, l’abate di San Miniato al Monte, a Firenze, l’ex sindaco di Riace, Mimmo Lucano, e Tomaso Montanari, rettore dell’università per stranieri di Siena. “Riteniamo inopportuna e imbarazzante la presenza di Marco Minniti come membro del comitato scientifico, nonché relatore di un convegno – è stato scritto nell’appello -, proprio perché Minniti, nella veste di ministro degli Interni, è stato il promotore del Memorandum Italia-Libia del 2 febbraio 2017. La cui applicazione da quel giorno ha consegnato circa 82mila persone ai ‘lager’ libici”.
Tra le critiche rivolte all’ex ministro anche il suo ruolo odierno. “Minniti è oggi il presidente della Fondazione ‘Med-Or’ voluta e istituita da Leonardo spa, azienda leader nel campo degli armamenti”, è stato evidenziato nel documento.
Chi ha messo in piedi la protesta perciò avrebbe preferito un’altra veste per Minniti: “Piuttosto avremmo gradito, inutile dirlo, una sua presenza come uditore, affinché potesse comprendere a pieno i guasti arrecati dalla sua azione politica allo Stato di diritto e alla dignità di decine di migliaia di persone”. Minniti è stato ministro dal dicembre 2016 al giugno 2018 nel governo presieduto da Paolo Gentiloni.
Il decreto che porta il suo nome, ha aumentato il numero dei Centri di identificazione ed espulsione dei migranti e quello delle espulsioni di immigrati irregolari.