«Toglieteci il Patto di stabilità». A chiederlo a gran voce sono i piccoli Comuni della Toscana a causa della paralisi dei bilanci. I sindaci che compongono la Consulta hanno espresso una forte preoccupazione perché, soprattutto nelle zone collinari e montane della regione, i rischi di dissesto sono molto accentuati e le opere di prevenzione sono quasi inesistenti: «Servono tempestivi interventi programmati e coordinati, sostenuti da adeguati finanziamenti perché non possiamo e non vogliamo rassegnarci al ripetersi di eventi drammatici come quelli che hanno colpito la Sardegna».
Rivedere la normativaLa Consulta ha poi rinnovato e fatta propria la richiesta alla giunta regionale, avanzata dal presidente regionale dell'Anci Alessandro Cosimi, perché siano riviste alcune norme attuative della legge regionale che prevede annualmente un intervento a sostegno dei Comuni disagiati: «Se non è possibile aumentare la dotazione della legge – ha sottolineato il coordinatore -almeno si tolgano alcuni paletti restrittivi». Alla luce di una prima apertura, nel corso dell'esame dal Senato della Legge di stabilità, rispetto ad una proroga di sei mesi alla data del 31 dicembre 2013 per la gestione obbligatoria delle funzioni comunali da parte delle Unioni (per i comuni sotto i cinquemila abitanti o sotto i tremila se appartenenti a Comunità Montane), la Consulta ha preso atto che questo consentirebbe di dare parzialmente risposta ad un problema complesso per la cui soluzione, a parte le scadenze, mancano indicazioni chiare e coerenti.