«Chiudere la sede Ansf di Firenze mi pare decisione improvvisata e del tutto irragionevole. La sicurezza è un bene fondamentale da tutelare quando si parla di infrastrutture e di mobilità, sulle ferrovie e sulle strade». L’assessore a trasporti e infrastrutture, Vincenzo Ceccarelli, boccia l’idea del ministro Toninelli di sopprimere l’Agenzia per la sicurezza ferroviaria cha ha sede nel capoluogo toscano. «Non si capisce perché questa sede dovrebbe essere spostata da Firenze – prosegue Ceccarelli -. La Toscana non solo vanta una grande tradizione in tema di trasporto ferroviario, ma è anche stata indelebilmente segnata dalla cicatrice del dramma consumatosi a Viareggio pochi anni addietro. Questa storia e questa cultura ferroviaria hanno generato aziende tra le principali in Italia e in Europa nella produzione di mezzi di trasporto ferroviario e di sistemi di sicurezza in ferrovia. Se si intende creare una agenzia unica nazionale che si occupi in modo più efficacie alla sicurezza in ferrovia e sulle strade, se ne garantisca innanzitutto l’autonomia e in ogni caso non si capisce perché debba essere necessario cancellare istituzioni che hanno radici solide e profonde. Senza dimenticare che sarebbe del tutto sconsiderato mettere addirittura a repentaglio altissime professionalità e posti di lavoro».
La rabbia della Uil La proposta emanata dal Governo di istituire «dal 1 primo dicembre l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali (Ansfisa) con sede a Roma presso il Ministero delle Infrastrutture e trasporti, con la conseguente soppressione dell”Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie (Ansf) di Firenze, «è l’ennesimo scippo che viene perpetrato nei confronti della Toscana e dei propri cittadini» afferma il segretario generale della Uil Toscana Annalisa Nocentini in una lettera rivolta al presidente della Regione Enrico Rossi e al sindaco di Firenze Dario Nardella per chiedere «un urgente incontro» con le organizzazioni sindacali. Nella missiva, Nocentini sottolinea che «Ansf, oltre ad essere riferimento per la sicurezza ferroviaria nel Paese è, insieme all’impianto di Osmannoro, il Centro di dinamica sperimentale, Italcertifer, la sede dell’ingegneria del viale Lavagnini e la Hitachi Rail di Pistoia, una colonna portante di quel progetto di sviluppo e specializzazione del territorio ed in particolare del distretto ferroviario toscano che ancora non è decollato, e che oggi viene minato e affossato da questa decisione governativa». Per il segretario Uil, «ancor più gravi sono le parole del Ministro Toninelli che ha dichiarato che il decreto prevederà un rafforzamento dell’organico della nuova agenzia di ulteriori 250 nuovi tecnici senza alcuna comunicazione e garanzia per il futuro dei posti di lavoro dei 200 dipendenti che operano attualmente presso la sede Anfs di Firenze. La gravità di questo atto – ha concluso Annalisa Nocentini – è oltre modo avvalorata dalla mancanza di garanzie da parte del Ministero nei confronti della Toscana e di Firenze, e delle istituzioni che la rappresentano».