I toscani si riconoscono nel presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. E’quanto emerge dal sondaggio di Emg presentato questa mattina a Firenze.


L’indagine – La ricerca rivela che l’82 per cento dei mille toscani intervistati a metà novembre da Emg, per conto della Regione, ha fiducia in Giorgio Napolitano, subito dopo il presidente della Repubblica viene la Chiesa (61%). Ma reggono anche Regione e Comune. Il 58 % ha sufficiente fiducia in queste istituzioni. Quelli in crisi completa sono invece i partiti, il che poi più che una novità è una conferma: di loro si fida oramai solo il 15% dei toscani intervistati, se dei partiti nazionali si parla, e il 26% se l’attenzione viene spostata sui rappresentati locali. Una crollo bipartisan, senza grandi differenze tra centro sinistra e centro destra. Si salvano solo il sindacato (che conta il triplo di iscritti dei partiti) e le associazioni professionali, ancora più partecipate. Oltre al volontariato naturalmente, ancora radicato in modo diffuso.


Partecipazione – C’è comunque voglia di partecipare. Il problema, semmai, è trovare il canale giusto per parlare con gli interessati e disponibili, intercettandone l’interesse. Se stimolato, il 30% degli intervistati dice che sarebbe molto o abbastanza interessato a partecipare ad iniziative che riguardano il proprio comune, per parlare soprattutto di lavoro e occupazione, ambiente, smog e politiche per i giovani. Una percentuale non eclatante, ma giudicata interessante. Se la partecipazione riguarda temi regionali la propensione cala un po’, dal 30 al 21%, e cambiano in parte anche i temi. Ma l’interesse rimane. I cittadini in questo caso vorrebbero parlare, in ordine di gradimento, di sanità, lavoro e turismo, di nuovo di politiche per i giovani, di sviluppo economico, ambiente e sicurezza. I toscani intervistati danno un giudizio, positivo, anche sulle forme e gli strumenti di partecipazione finora utilizzati. La Regione Toscana ha infatti molto investito sulle  nuove forme di partecipazione dei cittadini alle decisioni delle istituzioni negli ultimi anni. Dal 2008 ha una legge che prevede dibattiti pubblici e un coinvolgimento per le grandi opere e le grandi questioni, la prima in Italia. Anche sul fronte urbanistico e della pianificazione del territorio la frontiera della partecipazione è molto avanzata. Solo il 22 per cento degli intervistati da un giudizio negativo su quanto fatto, considerandole solo ‘operazioni di facciata’ dei politici e della politica. Promuovendo dunque le iniziative messe in campo dalla Regione e dai Comuni.


Firenze

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