Una pedalata in nome della convivenza tra i popoli del deserto algerino. È partito simbolicamente questa mattina dal Piazzale Michelangelo di Firenze la “Saharawi bike 2010”(nella foto), un viaggio a tappe in bicicletta con quattro squadre a contendersi idealmente il trofeo “Pinocchio del deserto”. La missione a due ruote porterà l’eclettico sportivo Marco Banchelli con altri 25 ciclisti nel deserto algerino presso le popolazioni esuli Saharawi.


L’iniziativa – Concretamente, i ventisei ciclisti – studenti delle scuole superiori, giovani e adulti – pedaleranno tra i campi profughi Saharawi, dal 3 al 7 aprile, nei giorni della prossima Pasqua. Gli sportivi diventeranno dei veri e propri testimoni a due ruote della dura ed incredibile condizione del popolo Saharawi e della sua terribile attesa di una patria che si protrae ormai da lungo tempo. Brevi ed intense “tappe” ciclistiche che, tra una duna e l’altra, li porteranno a visitare scuole e villaggi fino al terrificante “Muro della Vergogna”: una striscia di sabbia, terra, sassi e mine, che da nord a sud divide territori e genti. Un’opera ancora troppo poco conosciuta e che per lunghezza, circa km. 2.700, è seconda al mondo preceduta solamente dalla Grande Muraglia cinese. Significativa anche la presenza, questa mattina al Piazzale Michelangelo, del presidente onorario della Federazione ciclistica italiana Alfredo Martini, che ha consegnato al gruppo dei ciclisti di pace una “Ballero bike”, bicicletta realizzata in ricordo di Franco Ballerini. Martini ha sottolineato che il ciclismo “è da sempre un sport fatto da persone pacifiche, uno sport che può farsi promotore di un messaggio di pace e di solidarietà”.


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