Giuseppe Angiolini, già presidente della Camera italiana dei buyer della moda, art director di Oro Arezzo e rinomato imprenditore aretino, oggi si insedia alla guida del Comitato Tecnico della Fiera Antiquaria, manifestazione da tempo in difficoltà e racconta ad agenziaimpress.it il suo progetto per rilanciare e promuovere la manifestazione.
E’ stato chiamato al capezzale di un malato cronico, grave o comatoso?”
“La nostra Fiera non la definirei un malato, piuttosto un convalescente con una grande voglia di tornare a correre. Tutta la città e il Paese sono vittime della crisi, così anche la Fiera Antiquaria. Però se guarderemo al futuro senza abbatterci e con determinazione potremo fare grandi cose, ne sono certo. Non per niente gli italiani anche nelle difficoltà, sono sempre riusciti a distinguersi, un esempio ne è l’intramontabile successo del made in Italy”.
Il capo del Comitato Tecnico della Fiera dell’Antiquariato di Arezzo è in stretti rapporti con le istituzioni, come vengono prese le decisioni, chi decide cosa?
“Con Comune e Camera di Commercio la sinergia è totale e questo grazie alla comunione di intenti. L’obiettivo è la promozione e il rilancio della Fiera sulla quale abbiamo confronti e scambi continui. Mettiamo tante idee sul tavolo e insieme selezioniamo le migliori e più realizzabili.”
Si è parlato di promozione: in che cosa consiste? Qual è il budget a disposizione?
“Poco meno di 80.000 mila euro. È la cifra di tutto rispetto che sono riusciti a raccogliere il Comune di Arezzo e la Camera di Commercio. Per tutti i progetti che abbiamo in mente purtroppo non è molto, ma è un ottimo inizio e cercheremo di farlo fruttare al meglio. Ci concentreremo su pubblicità, spot, reportage su riviste e canali tematici e contenitori televisivi costruiti ad hoc su Rai e Sky. Tutte queste attività di comunicazione, si sa, hanno un prezzo importante”.
“La Fiera apre gli archivi della città” è il nuovo slogan della Fiera Antiquaria, ma che significa?
“La Fiera può fare da propulsore per il rilancio della Città di Arezzo. Il progetto è dar vita ad unico sistema organizzativo e soprattutto di intenti, in cui tutte le eccellenze storiche del territorio: oro, artigianato, arte, enogastronomia, turismo e moda siano unite”.
Sostegno agli espositori, nuovo sito e newsletter?
“Potremmo organizzarci per sostenere gli espositori ed incentivarli a tenere aperti i banchi anche la sera, animando il centro storico con una passeggiata tra le antichità. Abbiamo in cantiere la realizzazione di un sito della Fiera Antiquaria in grado di soddisfare tutte le esigenze di clienti, turisti ed espositori. Dobbiamo far conoscere questa splendida realtà. Per questo progettiamo di inviare una newsletter a cadenza regolare a tutti i siti, istituzioni, media, appassionati, galleristi e operatori culturali in Europa e nel mondo. Sogno una Fiera capace di affermare la propria identità, rispetto alle altre manifestazioni simili presenti sul territorio nazionale. Una Fiera “fiera” del proprio passato, capace di guardare consapevolmente al futuro senza più sbagliare. Una Fiera riconoscibile, sofisticata, al passo coi tempi e specchio di Arezzo”.