Erano ormai alcune settimane che Siena ed Empoli si “rimbalzavano” gli onori. Quando una vinceva o faceva risultati importanti, l’altra inevitabilmente perdeva o disputava gare deludenti. E invece l’ultimo turno della serie cadetta ha regalato gioie sia ad azzurri che bianconeri, che a due gare dalla fine si ritrovano in piena lotta per la serie A.
Qui Empoli C’era un solo modo per smaltire al meglio la delusione di Cesena e dimostrare alle rivali che gli azzurri non hanno mollato: la vittoria. E vittoria è stata. Eppure la gara non si era messa per il meglio, con Rigoni che aveva portato in vantaggio il Novara. Ma la reazione è stata di quelle importanti da grande squadra, da chi sa di giocarsi tutto in queste ultime gare ed è consapevole di potercela fare. Due volte Tavano e Mchedlidze fanno 3-1, il Castellani fa festa e si sogna. Davvero. La prova di sabato è di quelle importanti, perché oltre ai preziosi 3 punti, ha fatto vedere un Empoli maturo, consapevole della prorpria forza ma allo stesso tempo non presuntuoso. Ma soprauttot una squadra che, una volta sotto, ha risalito la china senza scomporsi. Adesso mancano due gare, due finali inevitabilmente. Domenica a Cittadella e poi venerdì prossimo col Pescara, per centrare quei 4 punti che, matematicamente vorrebbero dire Serie A. Il calendario mette di fronte agli azzurri due sfide, a suo modo, da prendere con le molle. La sfida del Tombolato è il primo match balle per gli azzurri, ma allo stesso tempo è anche decisiva per i veneti, che vorranno far di tutto per mantenere il vantaggio sulla zona playout. Nessuno regalerà niente, sarà gara giocata per 90 minuti ed oltre. Tra chi in B vuol rimanere e chi invece vuol salutare. Potrebbe essere festa, qualora l’Empoli vincesse e il Cesena non superi il Latina. Ma prima di gettare lo sguardo al “Manuzzi”, c’è da concentrarsi sul Cittadella.
Qui Siena La Robur che ritorna. Nella serata più importante e nel momento cruciale della stagione. Dopo un mese negativo, i due successi dell’ultima settimana hanno riportato la Robur in zona playoff. Ottavi seppur in coabitazione con Lanciano e Spezia, i bianconeri hanno il destino nelle loro mani nelle ultime due giornate. Padova e poi Varese. Ovvero, terzultima e quartultima in classifica. Ssaranno due gare da batticuore, due sfide dove sia veneti che lombardi si giocheranno il tutto per tutto per rimanere in B e non potranno certo fare calcoli. Tornando per alla sfida di Latina, Beretta che ha disegnato il Siena con il 4-2-3-1 (così come con la Reggina), un modulo che sembra dare ugual solidità difensiva, ma con un Giacomazzi jolly per tutte le occasioni in versione trequartista, aumenti il peso offensivo. Un centravanti e tre mezze punte. Di cui una di queste si chiama Alessandro Rosina: undici gol e dieci assist al momento per il 20 bianconero, doppia doppia in stagione per prendere un termine in prestito dal basket, che testimoniano il suo gran campionato. Grande merito ai giocatori, ma soprattutto allo staff. A mister Beretta (insignito dell’“Italian sport awards” quale “Miglior allenatore dell’anno” per la sezione “Calcio serie B”) che ha saputo, durante tutto l’arco dell’anno fra fronte alle innumerevoli difficoltà e adesso si gioca l’accesso ai playoff. In mezzo a tutto ciò, la pecca è il lato extracalcistico: i problemi della società sono noti e riguardo ad un possibile cambio di proprietà per adesso non si è andati oltre le semplici voci o piccole indiscrezioni. Intanto, dopo aver saltato la scadenza del 16 maggio, la società bianconera ha provveduto a pagare gli stipendi di gennaio e febbraio 2014 ai giocatori più giovani e quelli col compenso minore, così come è stata saldata la rata prevista per i contributi di maggio e giugno 2013. Sarebbero inoltre stati pagato qualcosa anche ad alcuni dipendenti (non tutti però) ed una mensilità sarebbe stata corrisposta anche allo staff tecnico.