“Un’operazione di facciata mirata a dimostrare il buon operato del Governo quando, proprio il Governo prima taglia le risorse e poi chiede ai Comuni di integrare le Social card con mezzi propri. Le numerose famiglie in difficoltà economica non hanno bisogno di queste iniziative, ma di sostegno vero e concreto”.
La vicenda – Così Valerio Bonucci, assessore ai servizi sociali del Comune di Monteroni d’Arbia commenta la decisione del Dipartimento del Tesoro di allargare ai Comuni il finanziamento della Social Card. “La nota informativa – continua Bonucci – spiega che i Comuni potranno con risorse proprie e nella misura che riterranno più opportuna integrare l’ammontare bimestrale che il Ministero dell’economia e delle finanze carica sulle Social card destinate alle famiglie in difficoltà economica. La nota dice che i Consigli comunali devono deliberare in merito con apposito atto e sottoscrivere un protocollo d’intesa con i dicasteri guidati da Giulio Tremonti e Maurizio Sacconi. Così potranno utilizzare il logo “Carta acquisti” nelle proprie campagne di comunicazione istituzionale. Una mera operazione di facciata da parte del Governo – precisa l’assessore ai servizi sociali – che non tiene assolutamente conto delle difficoltà reali della gente e dei Comuni stessi. Il Governo si nasconde dietro questa operazione chiedendo alle amministrazioni locali di integrare la quota della Social Card ma dimentica che negli ultimi anni ha tagliato notevolmente le risorse destinate proprio al sociale. Tagli a livello nazionale – precisa Bonucci – che si sono ripercossi in modo drammatico sui Comuni. Basta pensare che il Fondo nazionale per le politiche sociali è passato solo in Toscana dai 953 milioni di euro del 2007 ai 517 milioni nel 2009. Nell’area senese siamo passati da 62 milioni a 33,9 milioni. Drastici ridimensionamenti anche per il Fondo per la non autosufficienza. Nel 2008 in Toscana le risorse ammontavano a 400 milioni per il triennio 2008-2010, ma quest’anno non ci sono soldi disponibili. La Regione Toscana ha dovuto sopperire a questa mancanza con fondi propri pari a 80 milioni. E i conti non tornano perché nel frattempo i costi per la spesa sociale in Toscana sono passati dai 455 milioni nel 2007 ai 524 milioni nel 2009. C’è qualcosa che non quadra. Più che di queste discutibili iniziative, c’è bisogno di politiche sociali e occupazionali vere e concrete. Non è vero che siamo usciti dalla crisi, le criticità legate agli sfratti per morosità e alla disoccupazione si toccano con mano ogni giorno. Una situazione difficile – conclude Bonucci – a cui il Governo non è in grado di trovare una soluzione, ma ci sono realtà come le Regioni e gli enti locali (e tra questi il Comune di Monteroni d’Arbia) che mantengono costante l’impegno a confermare il livello elevato dei servizi sociali, uno sforzo spesso affrontato riducendo gli investimenti, ma che ci permette di essere davvero vicino alla gente e sopperire alle loro difficoltà economiche”.
Monteroni d’Arbia