«Noi saremo pronti a settembre, con un insieme di infrastrutture che poi saranno ulteriormente attrezzate». E’ quanto dichiara il presidente dell’Autorità portuale di Piombino, Luciano Guerrieri, sulla possibilità di ospitare il relitto della Concordia per lo smaltimento, dopo la rimozione dalle acque dell’Isola del Giglio.
«Il bacino non ce l’ha nemmeno la Turchia» A Guerrieri però, sulla questione, non stanno bene le motivazioni con cui il capo della Protezione civile Franco Gabrielli ha liquidato il porto di Piombino: «Questa diffusione di notizie parziali crea confusione. Si dicono cose inesatte che soprattutto non mettono nella giusta luce il nostro porto; mi piacerebbe che ci fosse più esattezza. Se Piombino non va bene perché non c’e’ il bacino, mi dica dove lo si trova. Il bacino – prosegue Guerrieri – non ce l’ha nemmeno la Turchia, e neanche gli altri porti incluso Genova, almeno nelle prime due fasi». Il presidente dell’Autorità portuale ricorda che «Gabrielli ha ragione quando dice di voler spostare la Concordia il prima possibile». Per questo «stiamo lavorando con buona lena e accelerazione. Se si decide però di spostare la nave a giugno non saremo pronti, ma niente lascia prevedere che a settembre non saremo pronti. Senza considerare che noi siamo il porto di fronte al Giglio, a meno di un giorno di navigazione, a poche ore». Tra l’altro, spiega Guerrieri, «stiamo lavorando con gli enti locali e il governo perché il nostro porto intende creare una vera e propria piattaforma per la demolizione, tanto che abbiamo creato anche un canale con la marina per lo smontaggio delle navi militari. Sarebbe giusto si pensasse anche a questo. Da noi ci sono le attrezzature per trattare in modo sicuro e certificato, così come previsto dalla normativa».