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«I dispositivi di protezione individuale che, dopo essere stati utilizzati diventano rifiuti, devono essere smaltiti correttamente per evitare che invadano le nostre strade, i nostri marciapiedi e i nostri parchi». E’ l’appello lanciato dal Wwf Toscana, in una nota nella quale specifica che «occorre distinguere attentamente il tipo di mascherina che usiamo».

Mascherina chirurgica nell’indifferenziato «Nel caso di quella chirurgica – riprende il Wwf – essa va smaltita unicamente tra i rifiuti indifferenziati, in quanto considerata rifiuto urbano. Le mascherine Ffp2 e Ffp3, che in realtà dovrebbero essere usate soltanto dal personale medico, se vengono utilizzate in ambito lavorativo, sono da considerare come rifiuto speciale e smaltite dalla ditta che le ha fornite al lavoratore come Dpi monouso (salvo non sia previsto come assimilato dal Regolamento comunale e quindi conferito come urbano), se invece vengono usate dai cittadini, allora anch’esse vanno tra i rifiuti indifferenziati. Nel caso di rifiuti speciali, si ricorda che vanno conferiti a ditte specializzate. Infine, se le mascherine, di qualsiasi tipo, sono state usate da persone affette dal Covid-19, dovranno essere cautelativamente smaltite secondo le modalità previste dal servizio di raccolta pubblico».

Come smaltire i guanti «Per i guanti si hanno tre tipologie: in lattice, nitrile ed in vinile (plastica) – prosegue la nota – . Nei primi due casi vanno smaltiti nell’indifferenziato, nel terzo caso nella plastica. Inoltre quantitativi crescenti di mascherine e di guanti sono stati avvistati in mare dove rischiano di diventare letali per tartarughe e pesci che li scambiano per prede di cui nutrirsi. Se si calcola il solo fabbisogno toscano potrebbero essere necessarie 3 milioni 800 mila mascherine al giorno, se rapportate ai soli residenti». Per tale motivo, al fine di ridurre l’impatto dello smaltimento delle mascherine il Wwf «esorta ad adottare misure di sterilizzazione per il loro riuso, preferire l’acquisto di mascherine monouso di cotone e cellulosa interamente compostabile, provvedere al corretto smaltimento della mascherina (nonché dei guanti), una volta non più riutilizzabile, non abbandonandola nell’ambiente».