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ROMA – Sistemate le prime emergenze, nelle aree colpite dalle alluvioni si tirano le somme. Tra conta dei danni e necessità di dare risposte.

Ritorna quindi puntale il tema dei commissari straordinari, in particolare per l’Emilia Romagna, che ancora non sono stati nominati dal governo. “A mio giudizio, i tre presidenti di Regione di Emilia Romagna, Marche e Toscana, anche per l’armonia che c’è tra di noi, prima sono nominati e meglio è”, ha detto Eugenio Giani, dopo aver incontrato a Roma rappresentanti dell’esecutivo, tra i quali il premier Meloni.

“Sempre più mi pare che si leghi il profilo dell’emergenza a quello della ricostruzione – ha aggiunto il presidente regionale -. Abbiamo posto il tema del commissario e io con molta ragionevolezza ho fatto il mio esempio personale: se non fossi stato commissario per il rigassificatore a Piombino probabilmente in tempi così rapidi non avremmo avuto questa opera di interesse nazionale. Il commissario, con la stessa persona, le stesse competenze, lo stesso profilo, fa fare un salto di qualità, lo dico per esperienza diretta”.

Resta l’incognita dei tempi per la nomina. “Non ci è stato detto nulla. Meloni è stata molto presente nella riunione, poi nella fase conclusiva i suoi impegni l’hanno portata via. Questo aspetto quindi è rimasto un po’ da definire”, ha chiarito Giani.

Il collega Stefano Bonaccini ha invece posto l’accento sulle risorse per coprire i danni. “Non siamo riusciti ancora a fare il conto se nel decreto ci sono 2,2 o 1,6 miliardi, lo si vedrà anche perché in alcuni casi bisogna fare delle verifiche molto puntuali – ha detto il presidente dell’Emilia Romagna -. Poi che siano 2,2 o 1,6, è comunque una quantità di risorse importanti, ma non basta perché solo per le strade comunali e provinciali noi abbiamo 1 miliardo di euro di danni. Quindi bene questo primo provvedimento, ma noi avremo bisogno di ulteriori risorse sia per il ristoro dei danni sia per gli interventi necessari alla ricostruzione di un reticolo idrografico”.