Nuovo appuntamento della stagione di prosa del Teatro Manzoni di Pistoia dal 12 al 14 gennaio con una coppia di attrici di rango, amatissime dal pubblico del teatro e del cinema: Isabella Ferrari e Iaia Forte, protagoniste di “Sisters – Come stelle nel buio”, la pièce scritta da Igor Esposito (poeta e drammaturgo napoletano, autore di numerosi testi per il teatro) e diretta da Valerio Binasco, regista tra i più apprezzati e premiati della scena italiana e neo consulente artistico del Teatro Stabile di Torino. Lo spettacolo, prodotto da Nuovo Teatro di Marco Balsamo, si avvale delle scene di Carlo De Marino, dei costumi di Sandra Cardini e delle luci di Pasquale Mari; a firmare musiche e video sono, rispettivamente, Arturo Annecchino e Daniele Salaris.

Lo spettacolo Una commedia dai forti tratti umoristici e commoventi, dalla messa in scena semplice, che lascia spazio alle attrici di trasmetterci il rancore e l’incomprensione dello scorrere della vita di due sorelle, facendo del palcoscenico un campo di gioco estremo. In una villa immersa nei ricordi, due sorelle si trovano a rivivere un passato glorioso ormai svanito. Sullo sfondo delle loro esistenze c’è un terribile incidente che si è portato via il padre e il loro futuro. Pur assente dalla commedia, la figura del padre è sempre presente nella quotidianità, specialmente per Regina (Iaia Forte) che aveva con lui un rapporto morboso e privilegiato. Assieme a lui, le due sorelle da piccole avevano formato un trio musicale di scarsissimo successo, sciolto quando Chiara (Isabella Ferrari) intraprese una carriera nel cinema. Gli esiti dell’incidente, si ripercuotono sulle due ragazze: Regina nasconde il suo dolore nell’alcool, mentre Chiara ne porta i segni visibili su di sé, trovandosi costretta sulla sedia a rotelle. La vita insieme fa affiorare il senso dei loro ricordi, elemento fondamentale soprattutto per Chiara, che troverà in essi la speranza e la voglia di continuare a vivere. Il rapporto di convivenza tra la le due sorelle è combattuto fra la disperazione e la speranza, l’odio e l’amore, il coraggio e la paura. Regina, pur occupandosi di Chiara, non si rende conto che con il suo alcolismo, il suo squilibrio mentale e con la sua gelosia sfrenata, invece di proteggerla come avrebbe voluto fare, la trasforma in sua prigioniera. Disperata per il fallimento della sua carriera, ritrova un’inutile speranza illudendosi che una televisione locale si stia interessando a lei. Questa speranza scatenerà un gioco al massacro.