Bagarre in aula al Consiglio regionale toscano sulla futura commissione di inchiesta sui finanziamenti regionali ad Uncem, presieduta dall’ex sindaco di Pescia, Oreste Giurlani, arrestato giorni fa per peculato per la gestione dell’ente montano. Già ieri si è svolto un lungo dibattito in aula, su una delibera di Fratelli d’Italia per istituire la commissione di inchiesta. Dopo la presentazione di una serie di emendamenti del Pd, prima dell’approvazione finale, il capogruppo di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli, ha ritirato la delibera e presentato una richiesta di istituzione della commissione, con le firme del resto del centrodestra e di M5s, che in maniera praticamente automatica istituisce l’organo di inchiesta, previo passaggio in ufficio di presidenza del Consiglio toscano. Oggi, alla ripresa dei lavori d’aula, il capogruppo Pd Leonardo Marras ha chiesto di inserire all’ordine del giorno una delibera (poi ritirata al termine della discussione) contenente gli indirizzi della maggioranza, che riprendono gli emendamenti presentati ieri, riguardo la commissione, innescando così la polemica.
Donzelli (Fdi): «Da pd gesto gravissimo» Nel corso del dibattito, nel quale sono intervenuti con toni accesi tutti i gruppi, il capogruppo di Fratelli d’Italia, Donzelli ha parlato di «gesto gravissimo di una violenza politica inaudita, perché voler imbrigliare già da subito i lavori della commissione è uno sgarbo istituzionale gravissimo. Sono pronto a ogni gesto di resistenza passiva compreso quello di non abbandonare più l’aula fino a quando non verrà ritirata la delibera del Pd». Il capogruppo Marras ha precisato che «il gesto poco elegante è già successo ieri in aula con la delibera Fratelli d’Italia ritirata prima dell’approvazione finale per poi ripartire da capo. Noi vogliamo dare un contributo alla commissione di inchiesta che si occuperà anche delle erogazioni regionali a Uncem e siamo noi i primi a voler sapere tutto di quelle assegnazioni che per noi sono legittime». Marras ha quindi annunciato il ritiro della delibera ma ha spiegato che i contenuti dell’atto saranno gli «indirizzi per il mandato del nostro rappresentante in commissione di inchiesta» e che il Pd «sarà comunque collaborativo», nell’ambito dei lavori. Al termine della discussione il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani ha spiegato che la delibera del Pd diventerà patrimonio comune nel dibattito che in ufficio di presidenza dell’Assemblea porterà all’istituzione della commissione di inchiesta.
Giurlani risponde al Pm Nel frattempo il Sostituto procuratore di Firenze, Tommaso Coletta, ha interrogato nel suo ufficio alla procura di Firenze proprio Giurlani, ex sindaco di Pescia (Pistoia) che dall’1 giugno è agli arresti domiciliari per accuse di peculato relative al suo ruolo di presidente di Uncem Toscana riguardo a episodi dal 2012 al 2016. Giurlani, assistito dagli avvocati difensori Gabriele Melani e Sabrina Bolognini, ha risposto alle domande che, oltre ai fatti di peculato, per i quali è scattato l’arresto, hanno riguardato anche l’ipotesi di corruzione, altro reato per cui è indagato in concorso con un imprenditore di Prato. L’interrogatorio col Pm è durato due ore e al termine Giurlani non ha rilasciato dichiarazioni, riservandosi coi suoi legali eventualmente di farlo in una fase successiva. Poi è rientrato a Pescia dove deve rispettare la misura dei domiciliari.