Sindaci nella bufera. Tempi sempre più duri per i primi cittadini, anche nella Toscana felix. E per i partiti che si vedono costretti a barcamenarsi tra silenzi quanto mai opportuno e prese di posizione drastiche per tenere fede al patto elettorale con iscritti ed elettori.

Il Pd sostiene ma anche no È il caso di Piancastagnaio, nell’Amiata senese, dove il Partito Democratico ha convocato per la sera di giovedì 24 novembre un direttivo comunale a cui prenderà parte il segretario provinciale Elisa Meloni. All’ordine del giorno la richiesta di dimissioni del sindaco Fabrizio Agnorelli. Il clima in paese si va facendo incandescente giorno dopo giorno. E pare contare poco il sostegno formale espresso anche recentemente in Consiglio comunale dalla stessa maggioranza che, con apposito ordine del giorno, «invita il Sindaco e la Giunta a non cedere all'amarezza del momento e a proseguire con rinnovato slancio nella realizzazione degli obiettivi contenuti nel programma elettorale presentato alla popolazione in occasione delle ultime elezioni amministrative».

Piancastagnaio tra dimissioni e elezioni Di fronte ad una situazione ormai fuori controllo (si è dimesso qualche giorno fa il vicesindaco Simone Renai) e ad alcune vicende giudiziarie che hanno visto il Sindaco condannato a 8 mesi per abuso d’ufficio insieme ad un funzionario comunale (nostro servizio) per debiti fuori bilancio e abusi d’ufficio, i vertici senesi del Pd si stanno muovendo per ricondurre la vicenda ad una situazione di normalità. Una la strategia d’uscita che nel summit di giovedì verrà proposta al sindaco Agnorelli: meglio andare alle urne nella primavera del 2012 insieme ai comuni di Montalcino, Sarteano e Monticiano, pensano dunque i Democratici che continuare in questo stallo fino alla naturale scadenza di mandato. Vedremo nei prossimi giorni se il segretario provinciale sarà scesa dalla montagna con un risultato utile.

Altre inchieste in arrivo Peraltro sembrano affacciarsi anche altre ipotesi di reato che vedrebbero coinvolto il primo cittadino pianese in merito ad una inchiesta condotta dal Tribunale di Montepulciano per truffa e falso ideologico in merito ad un finanziamento della Fondazione Mps. Risorse arrivate al comune ma che poi sarebbero state destinate ad altri progetti e non a quelle finalizzate.

Agnorelli ha la coscienza a posto «Ho la coscienza a posto e continuerò a fare il mio dovere – continua a ripetere Agnorelli -. Ho scelto il rito abbreviato non solo per far valere prima possibile le mie ragioni, che purtroppo non sono state accolte; ma proprio perché ritenevo che, già nella documentazione raccolta dal pubblico ministero, ci fossero gli elementi che escludono la mia responsabilità ricorreremo in appello»aveva dichiarato dopo la sentenza del giugno scorso.

Rinvio a giudizio per il sindaco di Casole Tempi brutti anche per i movimenti civici nati, nelle intenzioni, come alternativa al mondo politico della seconda Repubblica. A Casole d’Elsa, sempre nel senese, il sindaco Piero Pii (ex primo cittadino PDS dal 1994 al 2004 poi vincitore delle ultime elezioni con la lista civica “Pensare Comune”) è stato rinviato a giudizio, insieme ad altre cinque persone per reati che vanno dalla lottizzazione abusiva alla falsificazione di documenti tecnici in località Fornace Poggio Marino. Infuocato è stato il Consiglio comunale dello scorso 18 novembre in cui le opposizioni, Pd in testa, si aspettavano le dimissioni da parte del primo cittadino. Dimissioni che non sono arrivate e anzi liquidate con un laconico: «per correttezza non ho nessuna intenzione di dimettermi da sindaco e non lo farò finche la gente mi voterà».

Berlinguer attuale ieri come oggi La questione morale esiste da tempo, ma ormai essa è diventata la questione politica prima ed essenziale perché dalla sua soluzione dipende la ripresa di fiducia nelle istituzioni, la effettiva governabilità del Paese e la tenuta del regime democratico. A ricordarcelo ora sono le parole di Enrico Berlinguer.