Sono entrati nell’ospedale di Portoferraio e hanno tentato di salire nella piazzola dell’Elisoccorso. Bloccati dal personale si sono fermati sulla terrazza del quinto piano dove rimarranno per occupare la direzione sanitaria a oltranza. Dopo le dimissioni del Sindaco di Portoferraio Roberto Peria durante il Consiglio Comunale di ieri (leggi) non si è fatta attendere la protesta dei colleghi degli altri Comuni elbani contro i tagli della Regione Toscana e dell’Asl al sistema sanitario. E così dalla tarda mattina Andrea Ciumei Sindaco di Marciana Marina, Vanno Segnini di Campo nell’Elba, Anna Bulgaresi di Marciana e Luca Simoni di Porto Azzurro, Danilo Alessi di Rio nell’Elba e Roberto Peria di Portoferraio  sono passati al gesto dimostrativo.

Protesta come battaglia da fare «Una battaglia che andava fatta, non una resa» aveva detto ieri sera il Sindaco di Portoferraio. «Chi ha un ruolo istituzionale – ha aggiunto – deve tenere un profilo istituzionale. Io non tengo particolarmente al mio incarico in quanto tale, ma perché me lo hanno consegnato i cittadini e lo vivo come un servizio. I diritti vengono prima della politica».
«Io credo che questa unità d’intenti sia proprio la garanzia che davvero sia possibile portare a casa un risultato. Noi abbiamo questi 20 giorni e ci siamo detti tutti di lavorare in maniera concorde, insieme. Si tratta di una realtà che riguarda tutti i cittadini. Ognuno con le sue sensibilità politiche ma non ci si può dividere», aveva commentato le dimissioni del primo cittadino il presidente del Consiglio comunale di Portoferraio, Nunzio Marotti.

Il PD e la solidarietà Solidarietà a Peria è arrivata anche dal Partito Democratico di cui il Sindaco è espressione. «Conosciamo bene Roberto Peria e sappiamo quanto sia costato a una persona come lui il gesto che ha scelto di fare rassegnando le sue dimissioni da sindaco di Portoferraio. Per questo intendiamo esprimergli tutta la nostra solidarietà personale. Ma noi conosciamo anche il lavoro che la giunta ha svolto in questi anni, su molti fronti, sempre in difesa dei diritti e delle prerogative dei cittadini elbani. Per impedire questo gesto abbiamo attivato il partito ad ogni livello, impegnato già da tempo, insieme al segretario regionale Andrea Manciulli e con la disponibilità del presidente della Regione Enrico Rossi avevamo creato le condizioni per un incontro fra lo stesso Rossi e il sindaco di Portoferraio, che avrebbe preceduto l’incontro già previsto con l’assessore regionale alla sanità Marroni, il quale si sarebbe dovuto tenere il 16 novembre a Portoferraio». Un incontro evidentemente che, in seguito alle risposte contenute nella lettera inviata dall'assessore regionale Luigi Marroni, a Portoferraio hanno ritenuto non più necessario.

La risposta del presidente Rossi «Viviamo una situazione estremamente critica e difficile in cui nessun amministratore, comunale o regionale, ha più certezze sulla capacità di mantenere i servizi essenziali. Ma proprio agli amministratori spetta la responsabilità di affrontare i problemi con realismo, di contribuire alla loro soluzione con spirito costruttivo e – sarebbe utile – anche collaborativo» Così il presidente della Regione Enrico Rossi commenta l’iniziativa di protesta dei sindaci elbani, «Non è vero che i sindaci dell’Elba sono stati abbandonati – prosegue il presidente – Ieri ho contattato personalmente il sindaco di Portoferraio Roberto Peria, invitandolo a Firenze per un incontro. La scorsa settimana l’assessore regionale alla sanità Luigi Marroni ha incontrato i sindaci dell’isola d’Elba proprio per discutere con loro una nuova organizzazione sanitaria che tenga conto delle risorse disponibili. In quella occasione, e lunedì scorso anche con una lettera, l’assessore si è impegnato a definire in tempi rapidissimi (due mesi circa) un progetto sanitario specifico, che miri a tenere conto delle peculiarità dell’insularità e della qualità, quantità e sicurezza dei servizi sanitari. L’obiettivo è assicurare i migliori servizi ai cittadini. I tagli sistematici che il fondo sanitario ha subìto dal governo Berlusconi prima e Monti dopo – prosegue il presidente – rischiano di avere effetti disastrosi. La sanità toscana dispone di 600 milioni in meno. Ma non vogliamo rinunciare a offrire servizi di qualità. Per salvare il nostro welfare siamo obbligati a ridiscutere e rivisitare tutto il sistema, per individuare spazi di razionalizzazione e ottimizzazione delle strutture e dell’organizzazione. Questa è la realtà che dobbiamo affrontare. Le proteste, anche le più clamorose, non la cambiano. Lavorare insieme invece aiuterebbe».

Domenici scrive a Rossi «Sono altresì fiducioso, nella specifica situazione, che la consapevolezza della peculiarità dell'Elba, conduca ad una attenta e misurata valutazione delle misure da adottare e che, con la imprescindibile partecipazione e collaborazione degli enti locali dell'isola, si possa giungere ad una ragionevole conclusione, rispettosa delle esigenze e delle aspettative delle popolazioni elbane». Cosi' il parlamentare europeo Leonardo Domenici (PD/S&D) conclude una sua "lettera aperta" indirizzata al presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, sulla vicenda dei tagli alla sanita' dell'Isola d'Elba. «Caro Presidente – aveva iniziato Domenici – sono stato raggiunto a Bruxelles da un accorato appello di cittadini dell'Isola d'Elba, fortemente preoccupati della sorte dell'ospedale. La sanita' in Toscana ha raggiunto punte di eccellenza e i suoi standard qualitativi costituiscono un modello per l'intero paese. A questi risultati ha contribuito in maniera determinante, come da tutti riconosciuto, la tua determinazione, il tuo lavoro, prima di Assessore alla sanita' e, adesso, di Presidente della Regione». Tuttavia, prosegue Domenici, «non sfugge, d'altra parte, a nessuno la necessita' di riconsiderare complessivamente, in questi tempi difficili di crisi economica e di tagli alla spesa pubblica, l'allocazione delle risorse e la rimodulazione dei servizi. Le scelte che incombono, sono insidiose e forse, in qualche caso, anche dolorose sono altresi' fiducioso, nella specifica situazione, che la consapevolezza della peculiarita' dell'Elba, conduca ad una attenta e misurata valutazione»

Il Pdl «E' solo l'inizio» «Apprendiamo che i sindaci dell'Isola d'Elba si trovano sul tetto dell'ospedale di Portoferraio. E la riforma dell'assessore regionale Marroni non e' neanche iniziata. Si tagliano i servizi ma non si vogliono ridurre gli apparati (Asl, Estav, SdS). Temo che non sia che l'inizio». Lo ha dichiarato in una nota il vicepresidente della Commissione Sanità della Regione Toscana, Stefano Mugnai (Pdl), a proposito della clamorosa protesta dei sindaci dell'Elba saliti sul tetto dell'ospedale dell'isola, dove la Regione Toscana potrebbe tagliare il reparto di chirurgia oltre ad altri servizi sanitari. «La Commissione Sanità – ha esortato Mugnai – ascolti i sindaci dell'Isola d'Elba già alla prossima seduta del 15 novembre». Riguardo al «depauperamento nemmeno troppo strisciante cui la sanità all'Elba e' soggetta un colpo dopo l'altro», Mugnai ha anche osservato che «le dimissioni di ieri del sindaco Pd di Portoferraio in segno di protesta contro la Regione dimostrano di quanto si sia alzato il livello di malessere in quel territorio. Colpa della serie di promesse che la Regione non ha mai mantenuto tradendo la fiducia che il territorio le aveva accordato»