I rappresentanti dei sindacati Fiom, Fim e Uilm chiedono di potersi sedere al tavolo del Ministero dello Sviluppo Economico per discutere del futuro della Lucchini di Piombino, dopo il passaggio al gruppo algerino Cevital. «Sarebbe insopportabile – si legge in una nota a firma dei tre sindacati – che tutti facessero le strategie e solo sul sindacato scaricassero i drammi e le difficoltà delle persone a cui sta scadendo la cigs, che sono senza lavoro, che le nuove leggi sugli ammortizzatori lasciano a piedi. Per questo, pur comprendendo l’incontro al Mise del 19 marzo tra Cevital, istituzioni e Governo, non abbiamo apprezzato la mancanza del sindacato e ci siamo attivati per essere convocati in contemporanea o subito dopo».
Una soluzione a più problemi Il sindacato, si legge ancora nella nota, «crede nel rispetto dell’ambiente, del lavoro, della sicurezza sul lavoro, dell’occupazione, quindi la soluzione di produrre acciaio con l’altoforno e un forno elettrico, spostando tutti gli impianti a valle dell’altoforno può essere la soluzione che lega tutte le esigenze, mantenendo lo sviluppo del porto e della logistica, dell’agroindustriale».