«Nemo propheta in patria est», un detto latino che Simone Piangiani si è sentito dire più volte nei suoi anni di permanenza alla Montepaschi Mens Sana Siena e che il coach della Nazionale italiana ha smentito sul campo nel corso degli anni d’oro della società di Viale Sclavo conditi da 6 scudetti consecutivi, quattro Coppe Italia, 5 SuperCoppe italiane e due partecipazioni alle Final Four di Eurolega. Pianigiani «capo-coach» della Mens Sana è stato profeta in patria nella sua Siena, non lo è stato ad Istanbul e, dopo aver rimesso l’incarico nella mani della società nei mesi scorsi, ieri sono arrivate le dimissioni, ufficiali e irrevocabili, da allenatore del Fenerbahce, società partita ad inizio stagione con l’obiettivo di primeggiare in Turchia e in Europa. «Motivi personali» si legge nel comunicato notificato sul sito della società turca e diramato in Italia attraverso la Fip. Questa la causa del divorzio anticipato peraltro arrivato alla vigilia del suo ritorno a Siena, dove il Fenerbahce si giocherà – con l’ex assistente Erdogan in panchina – le residue chances di sopravvivenza in Eurolega. Siena sarà inoltre la location, venerdì, di una conferenza stampa congiunta con il neo presidente della Federazione Italiana Pallacanaestro Gianni Petrucci nella quale i due presenteranno le tappe di avvicinamento della Nazionale guidata da Piangiani verso l’Europeo cestistico che si svolgerà in Slovenia la prossima estate. «Spiegherà tutto venerdì – ha detto il legale di Simone Piangiani, l’avvocato Florenzo Storelli, sulle frequenze di Radio Sportiva -. Gli obiettivi erano dei progetti da portare avanti che avevano come fondamentale risultato il puntare molto in alto in Euroleague, forse ha capito che tali progetti non potevano essere realizzati nel tempo. Le condizioni di salute di Pianigiani sono perfette e non hanno incidenza su questa decisione». Ha spiegato Storelli anche in relazione alle recente degenza ospedaliera di Piangiani in Turchia, concisa tra l’altro con la conquista della Coppa nazionale da parte del Fenerbahce. Fino a venerdì, quindi, al mondo della palla a picchi italiano dovranno bastare quei «motivi personali» per spiegare cosa sia successo in Turchia al coach italiano più vincente degli anni 2000. Una motivazione che però si presta a diverse chiavi di lettura, come testimoniano le penne italiane, toscane e senesi che hanno lasciato il loro commento ad agenziaimpress.it.
 
Giuseppe Nigro (Ansa e Gazzetta dello Sport) «Se l'addio sarà più chiaro solo alla conferenza stampa di venerdì, una valutazione sull'esperienza possiamo già farla: soddisfacente in patria, dove la concorrenza era vera e tosta più di quanto potrebbe pensare con troppo provincialismo chi non conosce il campionato turco. Ma non ci si può neppure nascondere che una squadra del genere era stata costruita per l'Eurolega, dove i risultati sono mancati: colpa delle regole diverse per l'impiego dei giocatori turchi tra campionato e coppa che non ha aiutato la gestione del gruppo, e di un nuovo ciclo che non è facile cominciare con l'allenatore-ideologo che arriva solo per l'ultima parte della preparazione, e con un gruppo di gente affermata, non sempre affamata e a volte troppo fiduciosa che basti girare un interruttore in alcune partite piuttosto che spingere ogni giorno. L'opposto delle condizioni in cui dà il suo meglio un coach “allenatore” più che “gestore” o “mago” come Pianigiani, che è diventato grande con la martellante quotidianità del lavoro in allenamento e l'ossessiva attenzione a ogni singolo possesso, centimetro, attimo. Peccato non sia durata, continuavo a credere – o forse a sperare – che anche in Europa i risultati sarebbero arrivati».
 
Dario Ronzulli (Radio Sportiva e Radiobasket.net) «Partita chiave della stagione europea del Fenerbahce: contro il Barcellona non si può sbagliare. E invece il Fener sbaglia, eccome! Il meno 39 maturato tra le mura amiche è quello che ha dato la mazzata definitiva al rapporto tra il club e Pianigiani. Che quest'ultimo si sia dimesso perché mancava un progetto per comandare in Europa sa di parziale verità. Il resto rientra nello scarso feeling che la squadra ha mostrato in questa
Eurolega e che per l'ambiente (tifosi, stampa e parte del club) non era tollerabile. La prima uscita fuori da Siena non è dunque andata a buon fine ed è lecito chiedersi se per Pianigiani ci saranno altre occasioni allo stesso livello del Fenerbahce. Io credo di si perché il credito maturato negli anni senesi resta alto; ma è evidente che molto del futuro di Pianigiani passerà dall'estate azzurra».
 
Emiliano Carchia (Sportando.net) «La decisione di Simone Pianigiani di lasciare la panchina del Fenerbahce è sicuramente un’importante presa di coscienza da parte del coach anche della Nazionale che, capite le difficoltà nell'allenare una squadra come il Fenerbahce, ha deciso di fare un passo indietro rimettendo nelle mani della società turca il suo mandato. Il Fenerbahce visto in questa prima parte di stagione ha sicuramente deluso, parlando prettamente dell'Euroleague, nonostante una campagna acquisti estiva faraonica con arrivi di giocatori del calibro di McCalebb, Andersen, Batiste e Sato. È sempre sembrata una squadra lontana anni luce dal concetto di pallacanestro espresso dalla Mens Sana di Simone Pianigiani. Ma nonostante ciò, il Fenerbahce è comunque in testa in Turchia, ha portato a casa la Coppa di Turchia (sebbene la squadra sia stata allenata da Dalmonte in Coppa). Purtroppo i risultati negativi in Top 16, tra cui l'ultima sconfitta netta contro il Barcellona in casa, hanno sicuramente influenzato la decisione di Simone Pianigiani di lasciare la squadra. Ed in parte la grande pressione di essere allenatore di una squadra da 20 milioni di tifosi con parte della tifoseria già stanca delle cattive prestazioni offerte dal Fenerbahce in Euroleague. Questa decisione dovrebbe però essere importante in chiave nazionale con Simone Pianigiani che avrà il tempo di ricaricare le pile dopo 6 anni e mezzo vissuti al massimo in vista di Eurobasket 2013 dove l'Italia è chiamata a giocare un ruolo importante dopo i recenti fallimenti internazionali».

Simone Mazzola (All-around.net) «Leggendo le dichiarazioni del sig. Fiorelli riguardo all'addio di Pianigiani, rivedo molto quello che successe a Messina con il Real Madrid. Nel suo libro coach Messina spiega la bontà del progetto e della gestione di una società gloriosa e importante come il Real Madrid, ma anche il non essere mai riuscito ad integrarsi completamente nel tessuto connettivo della squadra, alternando buoni risultati a capitomboli pesanti. Epidermicamente credo che sia successa la stessa cosa a Pianigiani. Dopo l'esperienza con Siena (da assoluto padrone di casa), dove è stato l'assoluto dominatore in Italia e ha detto ampiamente la sua in Europa, ha giustamente provato un'esperienza nuova e ancor più stimolante per obiettivi e risonanza. Le pesanti sconfitte che il Fenerbahce ha patito in Eurolega, alternate alla vittoria in coppa e in campionato, ci dicono che le potenzialità ci sarebbero state per una stagione gloriosa, ma che forse Simone si sia reso conto, dopo tutti i tentativi possibili, che lui con questo gruppo e società, non sarebbe arrivato oltre un certo punto. Evidentemente, la presa di coscienza che questo punto non sarebbe stato sicuramente quello deciso in estate, ha deciso di dare un segnale forte e permettere alla società di programmare il futuro in modo diverso già da quest'anno. Se sia una scelta effettivamente di enorme consapevolezza e maturità, difficilmente potremo saperlo con certezza e, ognuno, si farà la sua idea basata sulla dinamica delle cose».

Niccolò Casalsoli (Corriere Fiorentino) Così il giornalista toscano ha scritto sulle pagine dell’edizione toscana del Corriere della Sera: «Simone Piangiani di certo non ha scelto un momento qualsiasi per dimettersi da capo allenatore del Fenerbace Istanbul. Un fulmine a ciel sereno per chi vive il basket da spettatore. Una decisione ponderata e, c’è chi dice, inevitabile per tanti addetti ai lavori. Dopo sei scudetti consecutivi da capo allenatore della squadra della squadra della sua città, la scorsa estate Pianigiani aveva salutato la Mens Sana ed accettato la ricca offerta del Fenerbahce. A capo della sezione basket di un club da 10 milioni di tifosi e budget da top team di Euroleague. Come non accettare la proposta di un club emergente ed ambizioso. Pianigiani lascia il club turco con un cammino positivo in campionato (primo posto, 16-2 il bilancio) ed una Coppa di Turchia messa in bacheca. A Pesare sulla decisione del tecnico senese è stato sicuramente il disastroso cammino europeo del Fenerbahce nelle Top 16 di Euroleague (2 vittorie e 6 sconfitte). Tante le critiche piovute sulla testa di Pianigiani. La recente umiliazione col Barcellona (ko in casa per 60-99) la goccia che ha fatto traboccare il vaso».

Francesco Anichini (Corriere di Siena) «Alla fine è finita come tutti sospettavano da mesi. Un rapporto che si reggeva sul filo della tensione da troppo tempo si è interrotto bruscamente per la scelta di Pianigiani, obiettivi stagionali che sembravano irraggiungibili, nonostante la fresca vittoria in Coppa di Turchia e il primo posto in campionato. Una situazione particolare che getta un’ulteriore ombra su un campionato da cui ogni giorno arrivano voci di mancati pagamenti e programmazioni fondate su basi non proprio solide. Solo Pianigiani potrà svelare i reali motivi di questo abbandono e per questo la conferenza di venerdì al Rettorato dell’Università di Siena, che doveva essere incentrata sulla Nazionale, si preannuncia elettrica».

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