La nuova discesa in campo di Silvio Berlusconi e l’annuncio delle dimissioni di Mario Monti fanno saltare i piani e i progetti politici non solo a Roma ma anche a Siena. Non c’è più tempo da perdere. Questo il leitmotiv  nelle stanze di direzione partitica, di ogni schieramento, nella città del Palio chiamata a scegliere il nuovo primo cittadino. Una chiamata alle urne inizialmente ipotizzata per primavera in coincidenza con quella che sarebbe dovuta essere la scadenza naturale del Governo Monti. Una chiamata alle urne, invece, che non andrà oltre il 10 di marzo e, con maggiore probabilità, sarà per la fine di febbraio. Piani scombinati, dunque, e allora sotto a chi tocca e a chi si sente la responsabilità di assumersi l’onere e l’onore di guidare una città profondamente cambiata nell’ultimo anno e mezzo nel suo sistema politico, nel suo tessuto economico e nel suo amalgama sociale.
 
Centrosinistra, primarie sì o primarie no Dopo aver urlato ai quattro venti il risultato partecipativo delle primarie nazionali, dopo aver sbandierato con onore la paternità di uno strumento capace di riavvicinare molte persone alla politica e dopo aver evidenziato l’opportunità di “traslocare” le primarie dall’ambito nazionale a quello senese, ecco che quelle stesse primarie rischiano di non poter essere effettuate per mancanza di tempo. Ed ecco come, per paradosso, la nuova discesa in campo di Berlusconi potrebbe allora favorire proprio chi si è già reso disponibile ad occupare, anzi a ritornare, nella poltrona da sindaco: Franco Ceccuzzi. Nell’empasse del Pd, nei malumori più o meno velati di una parte del partito, negli strascichi del risultato renziano, nell’indecisione di tutte le forze di coalizione, l’ex sindaco è ad oggi l’unico nome certo del centrosinistra.
 
I nomi in lizza nella coalizione Tanti altri ne circolano mentre le forze di coalizione (Pd, Riformisti, Sel e Siena Futura) dibattono senza un accordo sulle regole e sulla data delle primarie, sempre ammesso, ripetiamo, che oggi ci sia il tempo necessarie per farle. Pasquale d’Onofrio o Alessandro Cannamela per Sel. Mauro Marzucchi per Siena Futura, Marco Saletti, Riccardo Martinelli Leonardo Tafani per i Riformisti.
 
Primarie aperte per i Riformisti Proprio il segretario comunale dei Riformisti è intervenuto oggi: «A Siena dovranno svolgersi le elezioni primarie del centro sinistra (senza è a forte rischio la coalizione), affinché gli elettori di tale area possano indicare in modo chiaro e netto il nome del candidato sindaco alle prossime elezioni comunali. La consultazione dovrà essere vera e partecipata dai cittadini, pena la non credibilità delle stesse» e poi aggiunge: «Dovrà essere fatto tutto alla luce del sole- afferma Tafani -, con trasparenza e schiettezza, senza paura, favorendo la partecipazione di tutti i senesi che si riconoscono sinceramente e lealmente nella comune visione di centro sinistra per il futuro della città, senza fare le liste dei buoni e dei cattivi, ma accogliendo tutti coloro che in modo disinteressato vogliono portare un vero contributo».
 
Tutti i volti del Pd La partita aperta è quella interna al partito di maggioranza. Se già il primo nome è stato speso per la rincorsa alle eventuali primarie e alla carica da sindaco, questo non sembra aver messo tutti d’accordo tanto che da tempo si vocifera su altri candidati espressione del Partito Democratico, sempre ammesso che si riesca a superare lo scoglio delle firme (1500 per concorrere alle primarie – 200 per concorrere direttamente alla carica da sindaco). Inevitabile che i risultati delle primarie per la scelta del candidato Premier (leggi) abbiano lasciato strascichi su Siena dove Renzi ha ottenuto un risultato sorprendente. Il fatto è che ancora tra quei sostenitori renziani, Bruno Valentini e Roberto Bozzi su tutti, nessuno si sia fatto avanti ufficialmente. Forse in attesa di un nome diverso? E qui entra in gioco l’avvocato Fulvio Mancuso, secondo molti dietro le quinte per entrare in scena come primo attore. Se primarie saranno, comunque, è molto probabile che non ci sarà un candidato unico espressione del Pd in quel ballo (leggi) dove si rischia di pestarsi i piedi.
 
Il centrodestra civico Dall’altra parte, nel centrodestra, si sta lavorando ormai da tempo per una coalizione di ampie vedute che possa rappresentare anche nei numeri l’alternativa al candidato “forte” di centrosinistra. Ecco come Pdl ha strizzato l’occhio da diverse settimane alle liste civiche, quelle nate negli ultimi mesi e quelle esistenti già ancor prima del commissariamento del Comune. Dopo lunghe riunioni su possibili accordi la scelta sembrava quasi fatta attorno a una cerchia ristretta di 3 nomi  dal quale far emergere, nel giro di una settimana, il candidato sindaco. I tre nomi sul tavolo erano fino a ieri Alessandro Piccini, ex presidente del Consiglio comunale ed espressione del movimento Nero su Bianco, Luciano Cortonesi, ex assessore della Giunta Ceccuzzi  e, infine, l’avvocato Luigi De Mossi. Fino a ieri però. Anche nella grande coalizione di centrodestra e Liste Civiche si sono fatti sentire l’annuncio della fine del Governo Monti e la nuova scesa in campo di Berlusconi. Annunci che hanno accelerato I tempi che sembrano aver convinto una prima scelta che inzialmente non si era data disponibile ma che invece, oggi, si sarebbe rifatta avanti. Sul suo nome c’è il più stretto riserbo.
 
Gli outsider da sinistra a destra Già in campagna elettorale sono invece Laura Vigni (Sinistra per Siena) e Enrico Tucci (Lista Siena c’è). La prima dopo l’esperienza da consigliere torna in campo per rappresentare un’alternativa a sinistra del centrosinistra. Il secondo, forte di un bel bagaglio di voti ottenuti alle scorse amministrative tra le fila de Pdl, si candida a sindaco dopo aver “abbandonato” il partito per diversità di vedute su più fronti. C’è poi il Movimento 5 Stelle che la volta scorsa espresse il nome di Michele Pinassi nel segno di un’antipolitica grillina che ha preso piede in Italia ma che, a Siena, non sembra aver attecchito molto, perlomeno per adesso. Infine per la Lega Nord che concorrerà con un proprio candidato, potrebbe essere semplicemente il suo segretario Francesco Giusti.
 
Due spunti e accapo La corsa a sindaco entra nel vivo, i tempi si accorciano e le liste dei nomi si allungano. Tante le parole consumate su coalizioni e accordi di potere, poche le parole spese su programmi e progetti di governo. Ben vengano le seconde, da qualsiasi parte, per poter offrire ai cittadini una reale e democratica opportunità di valutazione e di scelta. I cittadini hanno voglia di cambiare. La politica?