Nel mese di settembre sarà consegnato il Bid Book definitivo di Siena al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, per essere esaminato dalla giuria composta da 7 membri europei e 6 italiani. E’ quanto emerge dalla presentazione avvenuta oggi a Roma della candidatura di Siena a Capitale Europea della Cultura nel 2019. Tre le tematiche che articolano il programma della città toscana tra le sei finaliste in Italia: cultura, salute e felicità; cultura e (in)giustizia sociale; cultura e turismo intelligente. A far da filo conduttore del progetto il rapporto tra cultura e innovazione sociale «per dimostrare – spiega una nota – che anche le città d’arte possono diventare catalizzatori per l’innovazione: una questione importante non solo per Siena ma per tutte le città europee di medie dimensioni ricche di patrimonio storico artistico». Il progetto inoltre si propone di «rigenerare la vita culturale, sociale ed economica della città; valorizzare le competenze dei cittadini; utilizzare la cultura per rimettere in contatto l’economia con la società; dare vita ad un laboratorio di innovazione di respiro europeo».
Corsi e ricorsi storici tra splendore e declino «E’ una sfida che sosteniamo con passione ed impegno perché riteniamo che il complesso di tanti fattori, quali quelli paesaggistici, culturali, civici ed economici, tratteggi Siena ed il suo territorio come la candidata ideale». Così il presidente di banca Mps Alessandro Profumo in un messaggio inviato in occasione della presentazione a Roma. Secondo il numero uno di Rocca Salimbeni Siena è «emblema anche di corsi e ricorsi storici che hanno visto momenti di splendore succedersi a momenti di declino, dai quali la comunità si è saputa riprendere innovando e reinventando i paradigmi della crescita e della convivenza civile, plasmando un “unicum” che riteniamo appunto degno di partecipare da protagonista a questo evento». A sostegno di Siena nella corsa a Capitale Europea della Cultura anche la Fondazione Mps che, tramite una nota, evidenzia: «Siena e il suo territorio costituiscono una “fabbrica diffusa” di cultura trasversalmente intesa: cultura artistica, storica, musicale e scientifica e dobbiamo guardare alla candidatura in un’ottica di grande opportunità per la comunità senese ed italiana».
Il sogno di una comunità «Riteniamo necessario sviluppare, anche grazie ai progetti di candidatura, una solida industria culturale e delle lingue della quale ha bisogno l’Italia intera” ha sottolineato la rettrice dell’Università per Stranieri di Siena Monica Barni. Alla presentazione è intervenuto il sindaco di Siena Bruno Valentini che ha evidenziato come la città «sta facendo i conti con una delle crisi economiche e culturali più violente della sua storia» e «ciò che la comunità senese sogna è che la candidatura restituisca una città economicamente attiva, con una vitalità imprenditoriale in grado di offrire opportunità professionali soprattutto ai giovani e di assicurare un buon livello di qualità della vita».