Il sindaco di Monteriggioni Bruno Valentini rompe gli indugi e lancia l’ultimatum al Pd in vista della nuova assemblea dei democratici di questa sera dopo il rinvio di ieri. «Senza primarie si creerebbe una grave frattura e dovremmo valutare un progetto alternativo» ha detto il primo cittadino in un documento. Tradotto, in caso di nuovo fallimento dell’assemblea a trovare una sintesi, sarebbe pronto ad annunciare la sua candidatura alle prossime elezioni per il Comune di Siena anche fuori dal partito.
 
Candidatura senza se e senza ma La decisione, che sarebbe destinata a deflagrare gli equilibri interni al Pd senese, arriverebbe infatti dopo l’ennesimo nulla di fatto ai diversi tentativi di trovare un accordo tra le forze del centrosinistra senese. Nella riunione di ieri i democratici erano stati chiamati a votare il candidato unico di coalizione Piero Ricci che aveva trovato consensi nei Socialisti Riformisti e in una parte di Sel. Una riunione dai toni infuocati che, dopo i tentativi di mediazione della segreteria regionale affidati a Luca Sani andati a vuoto si era chiusa con un rinvio di 24 ore (leggi). «Se non ci saranno primarie, – spiega Valentini nel suo documento – ci rivolgeremo agli organismi regionali e nazionali, ma soprattutto si dovrà prendere atto della indisponibilità del gruppo dirigente del Pd senese  ad essere coerente col resto del PD in Italia, determinando una grave frattura che impatterebbe anche sulla possibile costruzione di un vasto arco di  forze riformiste ed innovatrici, imponendo anche a noi una immediata riflessione su un progetto alternativo. Noi vorremmo unire, mentre invece il vertice del PD rischia di dividere partito, coalizione e città». Una rottura che rischia di essere senza ritorno e nel caso in cui si consumasse lo stesso Valentini sarebbe pronto a chiedere le dimissioni di tutto il gruppo dirigente senese comunale e provinciale.
 
L’ultima carta A questo punto la palla torna ai componenti dell'assemblea del Pd che dovranno sbrogliare la matassa. Con il rischio di veder saltare anche l’ultimo tentativo di accordo di coalizione ci sarebbero due ultime carte che i vertici democratici sarebbero disposti a giocarsi nell’assemblea di questa sera proponendo il nome di Luigi Dallai oppure primarie di partito Valentini Alessandro Mugnaioli. Il neo deputato già nella serata di ieri era stato tra i pontieri che avevano tentato una mediazione, poi fallita, offrendo sul piatto le dimissioni del segretario dell’unione comunale Giulio Carli in cambio di una gestione collegiale del partito.  

Mugnaioli per le primarie  «Preso atto dell’impossibilità di portare a compimento questo percorso è giusto che la decisione torni in mano agli elettori attraverso le primarie». Arriva in tarda serata la disponibilità a candidarsi di Alessandro Mugnaioli, ex vice sindaco nella giunta Ceccuzzi. «Se si decidesse di imboccare questa strada sono pronto a candidarmi e a dare avvio a un progetto che unisca le diverse anime del centrosinistra e coloro che ritengono indispensabile scrivere con parole nuove e con azioni nuove il futuro della città».
 
“Patto della vongola verace” Sempre nella serata di ieri si sarebbe consumata un’altra frattura nel Pd senese. Una cena galeotta a tre si sarebbe svolta in un ristorante di Punta Ala. Menù della serata lo smarcamento dall’area ceccuzziana confermata, nei fatti, dalla mancata maggioranza nel partito nel sostenerlo nelle scelte. E vedremo se gli accordi di questo patto stasera daranno i loro frutti, anche se qualcosa già si intravedeva visto che un ceccuzziano di ferro come Alessandro Orlandini si era espresso per le primarie.
 
Sel si smarca E intanto anche il già delicato fronte della coalizione di centrosinistra ha iniziato a scricchiolare. Sel rischia di rimanere vittima di una profonda spaccatura tra il livello provinciale e quello comunale. E così bocciata la candidatura di Ricci (20 voti contro 1) la componente più tradizionalista del partito guidata da Paris, D’Onofrio e Logi è tornata a dettare la linea ed è pronta a defilarsi qualora non si trovi la quadratura del cerchio su un nome che possa essere di marcata espressione della sinistra. Con i riformisti che per il momento sembrano essere tornati alla finestra.
 
L'ombra del commissariamento Avvicinandosi a gran passi la scadenza elettorale, sui vertici senesi democratici a questo punto, inizia a gravare il peso della responsabilità di un eventuale fallimento. E non è escluso nelle prossime ore un nuovo intervento del Pd nazionale. Ma questa volta l’aut aut riguarderebbe direttamente i dirigenti senesi: dimissioni o commissariamento. Considerato lo stato di salute attuale del Pd nazionale non è detto che questo avvenga.

Falorni vs. Neri Sull'altro fronte invece vengono registrate pesanti spaccature dentro la coalizione che sostiene la candidatura di Eugenio Neri. Sembra infatti che nelle ultime ore si sia affacciata la possibilità di una candidatura di Marco Falorni ex consigliere comunale e finora sostenitore di Neri.