Il cielo sopra Siena non è mai stato così vicino. Per toccarlo, da oggi basterà recarsi in Duomo, accedere al passaggio a fianco della facciata della cattedrale e salire i settantanove gradini di un’angusta scala a chiocciola. Arrivati a quota sedici metri di altezza, sopra la navata destra, non resterà che rimanere in silenzio e godersi uno spettacolo mozzafiato circondati da opere d’arte, profumi antichi inebrianti, colori intensi, strumenti di lavoro utilizzati per costruire il tetto e tanta, immensa bellezza. L’Opera metropolitana del Duomo di Siena, dopo un restauro durato  decenni, svela i suoi tesori custoditi nel sottotetto. Fino al 27 ottobre apre al pubblico una parte dello storico monumento in cui per secoli nessuno ha potuto accedere ad eccezione delle maestranze dirette dai grandi architetti che si sono avvicendati nella costruzione dell'edificio.
 
Una visita mozzafiato I visitatori potranno apprezzare suggestive viste panoramiche, sia verso l'interno che verso l'esterno della cattedrale. In particolare, potranno ammirare le vetrate multicolore di Ulisse De Matteis raffiguranti gli Apostoli, così come il pavimento del Duomo da un angolo di osservazione unico e privilegiato. Ma anche i principali monumenti scultorei e l'interno della cupola con il Pantheon dei santi senesi, i quattro Patroni, santa Caterina e san Bernardino. Da lì, si percorrerà il ballatoio della cupola dal quale sarà possibile contemplare l'altar maggiore, la copia della vetrata di Duccio di Buoninsegna, con al centro la mandorla di Maria Assunta e i capolavori scultorei. Dall'affaccio della navata sinistra si godrà, invece, uno splendido panorama sulla Basilica di San Domenico, la Fortezza Medicea, l'intera cupola della cappella di San Giovanni Battista e il paesaggio circostante. Si entrerà infine dietro il prospetto della facciata, nel terrazzino che si affaccia su Piazza del Duomo, per poi accedere al ballatoio della controfacciata da dove si ha una vista imperdibile sulla navata centrale. Non potranno passare inosservate le teste dei papi e degli imperatori e le tarsie raffiguranti i filosofi del mondo antico che proferiscono sentenze.
 
Eventi nella cattedrale senese Ma il Duomo di Siena non è nuovo a simili aperture eccezionali. Ogni anno, infatti, da agosto ad ottobre avviene la “scopertura” del pavimento. Definito da Giorgio Vasari come «il più bello, grande e magnifico che mai fusse stato fatto»,  il prezioso tappeto marmoreo, solitamente, è coperto da lastre di legno truciolato per proteggerlo dal calpestio dei visitatori, più di un milione all'anno. Il pavimento del Duomo è frutto di un complesso programma realizzato attraverso i secoli, a partire dal Trecento fino all'Ottocento. I cartoni preparatori per cinquantasei tarsie furono forniti da importanti artisti, quasi tutti “senesi”, fra cui il Sassetta, Domenico di Bartolo, Matteo di Giovanni, Domenico Beccafumi, ma anche l'umbro Pinturicchio, autore, nel 1505, del celebre riquadro con il Monte della Sapienza dove è possibile ammirare l’eterno contrasto tra la Fortuna e la Virtù. Un pavimento che a febbraio dello scorso anno è stato oggetto di un infuocato botta e risposta tra Mario Lorenzoni (leggi), rettore dell’Opera Metropolitana del Duomo e il docente di Storia dell’arte moderna all’Università Federico II di Napoli, Tomaso Montanari (leggi), proprio a causa di un restauro molto criticato.

Da Il Tirreno del 05/04/2013