Tavolo istituzionale sull’Università per fare il punto sul percorso di risanamento in corso. Martedì 19 ottobre alle ore 17.30, presso la Sala Maccherini a Palazzo Berlinghieri si svolgerà l’incontro che Comune e Provincia di Siena hanno convocato per far incontrare Università e sindacati.
Il tavolo – “La finalità di questo incontro – dicono Maurizio Cenni, sindaco di Siena, e Simone Bezzini, presidente della Provincia di Siena – è quello di capire a che punto siamo nel percorso di risanamento, di avere dunque chiarezza, trasparenza e risposte concrete su ciò che sta accadendo all’Università. L’equità, la sostenibilità sono i principi guida. La fase di transizione – continuano – che il nostro ateneo sta vivendo, e sulla quale l’augurio di tutti è quello che si concluda al più presto possibile con l’insediamento del nuovo consiglio di amministrazione e del nuovo Rettore, non preclude la possibilità di cercare intese e soprattutto di avere il quadro della situazione. È tanto più necessario ora, proprio in questa fase: è un tempo che va impiegato in modo utile, cercando di capire, ad esempio, se ci sono spazi di intesa tra Ateneo e sindacati, nel rispetto di rigorosi principi di equità e sostenibilità, a partire da quanto è accaduto con la vicenda delle progressioni economiche orizzontali”.
I problemi dell’Ateneo – Se il piano di risanamento Focardi-Barretta ha dettato criteri tali da consolidare il debito, a preoccupare le istituzioni senesi sono le notizie del mancato pagamento Irpef da 1,5 milioni di euro e le proteste dei ricercatori italiani. I ricercatori, infatti, sono sul piede di guerra e oggi, Enrico Martinelli del Consiglio della Facoltà di Ingegneria, scrive che: “allo stato attuale permangono le ragioni che hanno determinato il diffuso stato di agitazione dell’Università’ Italiana nei confronti del Ddl 1905”. Per questo i ricercatori senesi confermano la propria indisponibilità a ricoprire incarichi didattici non dovuti per legge e che pertanto risulta scoperta una significativa parte dei corsi dell’offerta didattica prevista per l’a.a. 2010/2011. Con l’indisponibilità dei ricercatori si modifica in modo consistente l’offerta formativa, nonostante questo “i ricercatori – prosegue Martinelli – si renderanno comunque indisponibili ad assumere nessun incarico didattico per il secondo semestre, nel caso in cui i provvedimenti legislativi non diano riscontro positivo alle criticità già evidenziate dalla comunità accademica e studentesca”.
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