Uno scheletro intero in perfetto stato di conservazione risalente a 15mila anni fa. Sono i resti di uno degli Homo sapiens più antichi del mondo, di certo il più antico della Toscana, scoperti dai ricercatori dell’Università di Siena ad Abbadia Isola nel territorio di Monteriggioni, nella grotta del Chiostraccio e ora ospitato al Santa Maria della Scala di Siena.
Identikit – “Chi era lo scopriremo proseguendo gli studi. Di sicuro sappiamo che era un uomo del Paleolitico Superiore – spiega Ivan Martini, dottorando della Scuola di Dottorato in scienze della terra – preistoria Università di Siena – Le datazioni sono state eseguite con il carbonio 14 effettuato in un laboratorio americano ma per tutto il resto c’è ancora tanto da studiare”.
Le cause della morte – L’uomo del Chiostraccio rappresenta una scoperta di interesse europeo. Anche perché a differenza di altri rinvenimenti non si tratta di una sepoltura ma di una morte avvenuta per un evento drammatico. “Proprio la sua causa di morte ci ha permesso di ritrovarlo perché molto probabilmente è cascato all’interno del pozzo e lì è morto – sottolinea Stefano Ricci, antropologo dell’Unità di Ricerca di Ecologia preistorica del Dipartimento di Scienze ambientali “G. Sarfatti” – Come faccio a dirlo? Ha un’evidentissima frattura a livello cranico che percorre tutta la volta, cosa che vorrebbe dire poco perché potrebbe esser anche avvenuta dopo, ma abbiamo effettuato una perizia radiologica al policlinico Le Scotte che ci ha permesso di dire che la frattura è avvenuta quando all’interno c’era ancora massa celebrale, quindi quando lui era ancora in vita o un attimo prima di morire”.
La storia della scoperta – Già scoperto nel 1962 dall’associazione speleologica senese, lo scheletro fu studiato e archiviato senza che gli venisse attribuita particolare importanza. Solo ulteriori ricerche e approfondimenti nel 2010 hanno permesso di arrivare all’importante annuncio di oggi.
Sdan – Siena