Alla fine il regolamento è stato modificato, i termini prorogati e slitta al 2 gennaio la data ultima per presentare le firme per la candidatura a sindaco di Siena nel centrosinistra. Sono state giornate di pressioni e il clima soprattutto dentro il Pd cittadino si era fatto pesante, con prese di posizione sempre più nette (leggi). Anche alcuni circoli cittadini del partito si erano riuniti e avevano fatto sapere di non condividere i niet di questi ultimi giorni pronunciati dal segretario dell’unione comunale Giulio Carli. La situazione rischiava di precipitare.

La disponibilità di Ceccuzzi ad aprire E così, ieri in mattinata, finalmente, è stato Franco Ceccuzzi a fare la prima mossa di apertura. “Sono disponibile – ha detto – a incontrare la coalizione e i candidati per trovare una soluzione che consenta a Valentini di candidarsi”. Detto fatto. Ad onore del vero anche i socialisti-riformisti con Leonardo Tafani (che ancora non avevano presentato un proprio candidato e a questo punto non si sa se lo presenteranno) e il candidato di Sel, Pasquale D’Onofrio avevano espresso la loro disponibilità ad allungare i termini, visto anche che il voto per le amministrative a Siena non ci sarà quasi certamente fino a maggio (leggi). Nella serata di ieri, infine, la coalizione Pd, Sel e Riformisti votava la proroga di dodici giorni, non venti come richiesto da Valentini (ma sarebbe stata un’ammissione di resa troppo plateale, soprattutto per Carli) per la presentazione delle candidature (entro le ore 13 di mercoledì 2 gennaio). E la data del voto spostata di una settimana dal 13 al 20 gennaio per il primo turno e il secondo turno fissato per il 27 gennaio. “In questo modo chi intende competere per le primarie, ha la possibilità di avere maggiore tempo per candidarsi e per competere alle elezioni, tenendo fermo l’obiettivo, anche con la nuova proroga, di avere, così, il candidato a sindaco del centrosinistra entro l’inizio della prossima campagna elettorale per le elezioni politiche, che dovranno vedere Pd, Rifomisti – PSI e Sel protagonisti anche a Siena”.

Valentini, una candidatura per chi ha voglia di cambiare Ma ieri la giornata era stata movimentata anche dalla conferenza stampa, la prima, a Siena di Bruno Valentini che ha voluto parlare direttamente alla stampa e non tramite facebook come aveva fatto lunedì scorso per annunciare la sua scelta (leggi). Una autentica scesa in campo la sua, quando ancora non era certa la decisione della proroga. Valentini riferendosi all’ex sindaco Ceccuzzi ha detto che “è l’uomo del Pd di questa città; è una parte del problema, non è detto che possa essere anche la soluzione”. In un altro passaggio poi che “il partito ha più bisogno di me di quanto io non ne abbia di loro”, lasciando così intendere proprio le guerre da Democratici contro che ancora si combattono all’ombra del simbolo, non solo a Siena ma in tutta la provincia. La sua candidatura dunque potrebbe presto rivelarsi come la soluzione per unire il partito e ricompattarlo anziché vederlo rapidamente disgregarsi in faide e vendette. “La partita non può essere giocata solo da chi porta il pallone”, ha detto. Valentini ha deciso quindi di entrare in campo al grido di “o gioco oppure dò noia”. Ora ha dodici giorni per trovare le firme di senesi disposti a giocare e “dare noia” insieme al lui. “Se c'è qualcuno che c'ha voglia di cambiare si faccia avanti”, canta Adriano Celentano. Adesso.

Il giallo delle firme Già, ma quanti senesi deve trovare Valentini per competere alle primarie? Ieri mattina lui stesso aveva detto che "voleva la legittimazione dal basso, è la gente che mi deve dire se mi vuole candidato", dunque aveva parlato di dover raccogliere 1500 in base al regolamento. Poi, ieri sera, la decisione della coalizione di centro sinistra che le candidature maturate nell’ambito di una forza politica seguiranno “le singole procedure”. E a Valentini toccherà trovarsi le 43 firme dei componenti dell’assemblea comunale o le 400 firme di iscritti al Partito. All'apparenza sembra più facile.