Ieri la pubblicazione della notizia scoop della chiusura delle indagini sul buco all’Università di Siena e stamani l’arrivo della polizia giudiziaria in redazione. Nella sede de La Nazione di Siena, infatti, si sono presentati sei tra ufficiali e agenti di polizia giudiziaria per eseguire una perquisizione su decreto firmato dal Procuratore della Repubblica Antonino Nastasi. Il sospetto è che «vi sia stata una rivelazione di segreto d'ufficio».
 
Il commento del Cdr de La Nazione «I giornalisti sono stati perquisiti per aver fatto il loro lavoro. Per aver esercitato il legittimo diritto di cronaca, peraltro pubblicando atti di avviso di conclusione indagini in deposito presso le cancellerie penali del tribunale di Siena», questa la ferma risposta del Cdr de La Nazione in sostegno dei colleghi senesi. «Riteniamo – continua la nota del Cdr – che il gesto costituisca una inaccettabile intimidazione e una forte, indebita coercizione alla libertà di stampa. Continueremo a fare il nostro lavoro come sempre, queste intimidazioni non ci hanno mai impaurito. Anzi hanno accresciuto la nostra sete di informazioni e il bisogno di vedere chiaro in una vicenda che sembra agitare i poteri forti».

Nessun indagato. Il responsabile della redazione senese, Tommaso Strambi, ha riferito che né il giornale né i giornalisti sono sotto indagine bensì “informati dei fatti” nell'ambito di un procedimento contro ignoti per rivelazione del segreto d’ufficio. Secondo quanto riferito nulla è stato sequestrato e gli agenti «non hanno rinvenuto nessun documento e nessun atto perché ovviamente non esiste nessuna rivelazione del segreto d'ufficio visto che l'inchiesta è stata chiusa martedì con un provvedimento firmato dallo stesso magistrato, Antonino Nastasi, che ha firmato questa perquisizione».

La solidarietà dei colleghi giornalisti «Forte preoccupazione per un’azione che, ancora una volta, mette in discussione l’esercizio del diritto di cronaca, impedendo ai giornalisti di fare il loro lavoro, che non può che essere quello di dare le notizie e informare correttamente i loro lettori». E’ quanto intendono esprimere Associazione Stampa Toscana e Ordine dei Giornalisti in relazione a quanto successo oggi alla redazione di Siena della Nazione, con la perquisizione di ufficiali e agenti di polizia giudiziaria disposta dal sostituto procuratore di Siena Antonino Nastasi per l’ipotesi di rivelazione di segreto d’ufficio. Assostampa e Ordine dei Giornalisti, nel rilevare, tra le altre cose, la sproporzione tra l’azione della magistratura e le caratteristiche della notizia pubblicata – relativa alla conclusione di un’indagine e come tale oggetto di comunicazione a tutte le parti interessate – manifestano la più piena solidarietà ai colleghi della Nazione, e si schierano al loro fianco e al fianco del comitato di redazione nel respingere ogni tentativo di condizionamento nell’esercizio di un diritto-dovere di informare che è il diritto di un’intera città e di un intero paese a un’informazione corretta e senza reticenze».