Dopo il commissariamento del Comune (leggi), l'ingresso del Tesoro in Mps attraverso i Monti Bond (leggi) e dopo la crisi nera che da anni avvolge l’Università degli Studi, ora a rischio è un altro pezzo di Siena e della sua storia istituzionale, economica e politica. La direzione generale di Banca Monte dei Paschi potrebbe non essere più in Rocca Salimbeni. Lo mette nero su bianco la bozza di modifica della Fondazione. E così la città rischia di perdere un altro tassello (il più potente e importante) della tanto conclamata “senesità”, un tempo vanto, virtù e simbolo del Buongoverno e oggi, invece, piombata nel baratro del caos e dell'acredine. E di finire come una sorta di Disneyland bancaria, con Rocca Salimbeni a fare da prestigiosa sede di rappresentanza per gli ospiti dell'istituto, in tempo di Palio o poco più.
La Fondazione rivede il proprio Statuto Dunque, il centro decisionale della banca più antica del mondo potrebbe non essere più Siena. E’ questa la ipotesi contenuta nella bozza di revisione dello Statuto della Fondazione Mps, principale azionista della Banca che detiene attualmente il 34,17% del capitale anche se destinato a scendere al 33,5% (leggi). Una bozza di Statuto redatta dopo un lungo lavoro dall’attuale Deputazione Generale, con la consulenza di Angelo Benassia, e pubblicata on line sul sito stesso della Fondazione «con l’evidenza di ipotesi di modifica e dei relativi commenti a chiarimento».
Spazio adesso ai commenti Ora la parola spetta a tutti gli Enti pubblici e privati (escluse persone fisiche) radicati sul territorio senese «a fare pervenire alla Fondazione, secondo le modalità indicate sul sito stesso, eventuali osservazioni e proposte sul documento in consultazione, entro e non oltre giovedì 11 aprile 2013. I commenti pervenuti potranno essere resi pubblici sul sito della Fondazione al termine della consultazione, salvo espressa richiesta di non divulgarli. La Fondazione non è tenuta a dare riscontro alle osservazioni pervenute e precisa che la consultazione non limita in alcun modo la sua piena discrezionalità in ordine alle future scelte sull’avviato processo di revisione statutaria, scelte espressamente riservate alla propria Deputazione Generale».
La Fondazione «garantisce l'impegno». Ma non assicura La sede del Monte dei Paschi e della sua Direzione Generale a Siena non può più essere garantita nello Statuto. Così recita l'articolo 3 che passa da «la Fondazione dovrà garantire» a «garantisce il suo impegno» affinché la sede della Banca e della Dg restino nella cittadina toscana e che la maggioranza dei membri ed il presidente del Consiglio di Amministrazione della Banca Monte dei Paschi di Siena siano scelti tra persone domiciliate nel Comune o nella provincia di Siena». «La modificazione – si legge nei commenti a margine della modifica – si è resa indispensabile, in quanto la Fondazione», di cui invece viene garantita la senesità, «non potendo garantire il possesso azionario sufficiente al diritto di veto» (c.d. minoranza di blocco), può soltanto impegnarsi a «far quanto in proprio potere, ovviamente avvalendosi della partecipazione azionaria presente e futura».
Deputazione Generale «da definire» Tra le novità più importanti contenute nella bozza del nuovo Statuto anche i criteri di nomina e la conseguente composizione della futura Deputazione Generale, l'organo di indirizzo della Fondazione. Attualmente il numero dei componenti è di 16, di cui 13 nominati dagli enti locali, uno ciascuno da Regione Toscana, Università e dall'Arcidiocesi di Siena, Colle di Val d'Elsa e Montalcino. Nella bozza, il numero dei membri della Deputazione resta in numero pari ma «da definire» anche se è prevedibile uno snellimento presumibilmente a 12 o 14. Sulla composizione si propone che vengano rappresentati nell'organo di indirizzo realtà nazionali e internazionali che «abbiano rilevanza strategica per il nostro territorio». Inoltre, non si prevede, tra i nominati, la prevalenza di rappresentanti indicati dagli attuali enti territoriali nominanti aprendo «alle diverse realtà locali, pubbliche e private, radicate sul territorio senese». Insomma, non si capisce bene chi dovrà procedere alle nomine che avverranno il prossimo luglio.
Deputazione Amministratrice, ridotta di due unità La bozza di Statuto recepisce anche i criteri della Carta delle Fondazioni, come sollecitato dal consiglio dell'Acri del 7 febbraio, in cui si spingevano gli enti ad adeguare entro il 30 giugno i vari statuti. Tra le modifiche proposte lo sfasamento temporale tra la scadenza del presidente e quella dell'organo di gestione (la deputazione amministratrice), per il quale viene proposta una riduzione del numero di componenti da sette a cinque. Cura dimagrante per la Deputazione Amministratrice per ragioni di «economicità e snellezza operativa». Non cambia, invece, la norma che permette, in via eccezionale, un indebitamento superiore al 20% del patrimonio.
Incompatibilità con cariche politiche Il nuovo testo, in 26 articoli, alza i paletti sulle incompatibilità per i membri degli organi di indirizzo e di amministrazione dell'Ente. In particolare oltre a non poter essere dipendenti di Banca Mps (norma confermata) non potranno avere più di due incarichi in società o enti partecipati dalla Fondazione. C'è poi il divieto ad assumere incarichi nelle Deputazioni da parte di ex dipendenti dell'Ente da meno di un anno (viene applicato il cosiddetto “freezing in entrata” previsto dalla Carta dell'Acri). Semaforo rosso all'incarico in Deputazione anche per gli ex parlamentari e membri di governo decaduti da meno di un anno. Stesso limite per «coloro che ricoprono all'interno di un partito politico un ruolo esecutivo o direttivo» nonché «coloro che siano cessati da tale ruolo da meno di un anno».
Limite dei due mandati Il nuovo Statuto della Fondazione, infine, prevede, in via transitoria, uno sfasamento temporale della durata in carica dei diversi organi in modo da favorire il principio di continuità. Per la prima elezione dopo l'approvazione dello stesso, il Presidente, la Deputazione Amministratrice e i Sindaci rimarranno in carica per due esercizi, la Deputazione Generale per quattro. Si conferma il limite massimo di due mandati per gli amministratori.
Che il dibattito abbia inizio Via, adesso, alle osservazioni e alle proposte sulla bozza di Statuto, c’è tempo fino all’11 aprile. Anche perché all'inizio di maggio, cioè 90 giorni prima della scadenza dei vertici attuali della Fondazione Mps fissata al 3 agosto, il presidente uscente Gabriello Mancini dovrà richiedere a ciascuno degli enti nominanti di provvedere alle nomine di competenza. L’ampio dibattito sulla senesità al quale abbiamo assistito negli ultimi mesi, si arricchirà di un nuovo capitolo che, è auspicabile, sarà ricco di pagine scritte e di commenti.