Studenti e specializzandi, lavoratori precari e cooperative sociali dicono no all'attuale classe dirigente, si arrabbiano e mettono sul tavolo del dialogo il loro futuro. Per protestare contro la gestione di una crisi economica che sembra non lasciare spazio alle speranze per le nuove generazioni,  i giovani senesi scendono in piazza per una cinque giorni di protesta continuativa.

Lunedì scorso è partito un presidio, che durerà fino a venerdì, organizzato nei Giardini della Lizza a Siena, dove studenti e precari, insieme ad altre forze sociali, si confrontano per protestare contro una classe politca e dirigente che sembra ignorare le esigenze delle giovani generazioni. "Siena Indignata" è questo il nome dell'iniziativa che accompagnerà il cammino di questi giovani, di età e provenienze diverse, alla manifestazione internazionale di protesta in programma a Roma per il 15 ottobre.

Diversi i temi che animano la protesta: la crisi economica si sta tramutando in una crisi sociale, a detta degli organizzatori, dove nessuno riesce più a trovare spazio e modo per far valere i suoi diritti civili. Stando a contatto con le ragazze e i ragazzi impegnati nel presidio si percepisce che i problemi sono tanti dal loro punto di vista: diritto allo studio e al lavoro, sanità e servizi, i fili conduttori dell'indignazione sono tanti e tutti che toccano da vicino le diverse realtà da dove provengono questi ragazzi.

L'iniziatva quindi si traduce in un tentativo di fare sentire la propria voce, con una spinta dal basso verso chi è al potere per far sì che qualcosa cambi non solo in futuro ma anche nel presente. Perchè, condivisibili o meno che siano le ragioni degli "indignati", ciò che è sicuro è che questi giovani sentono queste problematiche come impellenti, senza possibilità quindi di poter rimandare la loro risoluzione ad un ipotetico domani.  Per tutta la settimana quindi sono in progrmma iniziative pubbliche come cortei e tavole rotonde di dibattito.

Un lungo filone che guiderà questi giovani all'appuntamento di sabato a Roma dove la loro protesta si unirà all'indignazione di altri ragazzi provenienti da tutta Italia ed anche da molti parti d'Europa.