SIENA – C’è ancora da fare molta chiarezza sulla morte di Yuleisi Manyoma. La 33enne colombiana uccisa da un colpo di fucile, mentre il compagno stava maneggiando l’arma semiautomatica in camera da letto.

L’uomo, Fernando Porras Baloy, si trova nel carcere di Santo Spirito, a Siena. E’ accusato, tra le altre cose, di omicidio doloso aggravato. Per gli inquirenti allo stato attuale lo sparo non è stato accidentale, come il 26enne sudamericano ha ripetuto nel corso dell’interrogatorio e in prima battuta all’avvocato Leandro Parodi. Domani si dovrebbe svolgere l’autopsia.

Potrebbero arrivare nuovi elementi che permettano di chiarire quelle zone d’ombra sulla tragedia che si è consumata sabato pomeriggio in strada del Villino, a pochi metri da Porta Pispini. Soprattutto il motivo della presenza di un’arma di grosso calibro, mentre la coppia era da sola in camera da letto. Nell’abitazione, posta al secondo piano, erano presenti altre tre persone.

La donna, cuoca in un ristorante di piazza del Campo, è stata centrata alla testa ed è morta sul colpo. A complicare il quadro per il compagno anche l’accusa di maltrattamenti in famiglia, che è stata formulata dopo gli interrogatori avvenuti sabato notte.

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