Non si placano le polemiche all’interno del Pd senese e non sembra avere margini di ricucitura la spaccatura venutasi a creare dopo la bocciatura in Consiglio comunale del bilancio consuntivo 2011 (leggi). All’indomani della conferenza stampa da parte dei “favorevoli” che hanno fatto appello al senso di responsabilità in vista del prossimo Consiglio comunale del 15 maggio (guarda il video) e all’indomani della visita del segretario regionale di Partito con il preciso compito di pacificatore, i “dissidenti” tornano a farsi sentire invocando un confronto sui numeri e una dialettica degna di questo nome ma soprattutto facendo appello proprio al segretario regionale Pd Andrea Manciulli contro «ogni tentativo di delegittimazione che odora troppo di vecchio stalinismo»
La lettera aperta I consiglieri comunali del Pd senese Giovanni Bazzini, Anna Gioia, Luca Guideri, Lucio Pace e Alessandro Piccini motivano così in una lettera aperta al segretario regionale di Partito il loro dissenso: «Con estrema chiarezza abbiamo dato conto, pubblicamente, dei voti espressi nella seduta di consiglio comunale del 27 aprile. Convinti che questa chiarezza aiuti ad entrare, finalmente, nel solo merito della questione: quella di approvare un bilancio consuntivo reale fotografia della situazione, per intervenire, se necessario, coi dovuti correttivi. Per il bene dell’amministrazione comunale e di questa città».
L’atto votato «Il Consiglio Comunale di Siena – prosegue la missiva – non ritenendo possibile approvare questo Rendiconto di Gestione 2011 invita il Sindaco a riproporre con la massima celerità – e, comunque nei termini di legge minimi possibili, non oltre il prossimo mese di maggio – un nuovo Rendiconto di Gestione 2011, accompagnato anche da un riequilibrio del Bilancio di previsione 2012 contenente tutte quelle azioni che prevedano manovre strutturali, una reale e sostanziale riduzione delle spese e rinegoziazione dei debiti per investimenti».
Fra minacce e dialettica, realtà e codice etico «Ci preme però porre la questione, ora, su un punto estremamente grave emerso dalle cronache di questi giorni: la minaccia di sanzioni nei nostri confronti ad opera dei vertici provinciale e comunale del PD. Minaccia è il termine appropriato, perché di altro non si tratta. Come oramai ampiamente conosciuto dai senesi, infatti, si è nel pieno di un percorso amministrativo di cui i voti di venerdì sono solo un passaggio, non pregiudiziale al varo di un rendiconto che sia, davvero, all’insegna della legittimità e della correttezza strutturale (un dovere dell’azione degli amministratori nei confronti di chi li ha eletti). Un passaggio che è parte di quella dialettica di cui vivono e devono vivere le istituzioni democratiche. Partiti compresi. Parlare dunque ora di sanzioni è negare il diritto alla dialettica. Minacciarle, come hanno fatto Meloni e Carli, è invocare la sola logica dell’allineamento acritico, che è contro lo spirito e le norme del Partito Democratico (si guardino Statuto e Codice Etico, in proposito)».
Il nocciolo dell’appello «Al Partito, dunque, di cui siamo cofondatori e legittimi componenti, chiediamo tutta la tutela che si deve a chi svolge coscienziosamente il proprio mandato, democraticamente ricevuto dal corpo elettorale, nel solco del programma elettorale condiviso e della linea politica espressa dal PD negli organi competenti. Perché questo stiamo facendo. Ogni tentativo di delegittimarci odora troppo di vecchio (?) stalinismo.O dobbiamo anche noi, come il noto mugnaio di Potsdam, sperare che ci sia un giudice a Berlino?»
Il Pd provinciale condanna l’accaduto e incoraggia il sindaco Ceccuzzi Nel pomeriggio la direzione provinciale del Pd, alla quale ha preso parte Andrea Manciulli, ha espresso dal canto suo «una condanna politica molto forte nei confronti di uno strappo così violento che ha messo a rischio la stabilità del Comune di Siena. Solidarietà e incoraggiamento ad andare avanti sono stati espressi al sindaco Franco Ceccuzzi che insieme al presidente della provincia Simone Bezzini ha aperto una stagione nuova nella vita politica ed istituzionale della città e della provincia puntando, senza compromessi, su merito e competenze».
Il documento conclusivo «Il Pd ha il dovere di proseguire la tradizione di buongoverno che ha caratterizzato la provincia di Siena e la Toscana – si legge nel documento approvato ieri con un solo voto contrario -, forte dei valori e delle ragioni della buona politica, che hanno messo sempre al centro gli interessi generali, sconfiggendo ogni logica personale e particolare. Un percorso irreversibile, contraddistinto dagli appuntamenti elettorali del 2009 e del 2011 con l’elezione di Franco Ceccuzzi a sindaco di Siena, verso cui viene espresso grande apprezzamento e sostegno. La Direzione – si legge ancora nel documento – ritiene di assoluta gravità i fatti accaduti nel consiglio comunale di Siena, sia nella seduta del 3 che in quella del 27 aprile. Nella prima occasione sette consiglieri del Pd hanno votato contro la mozione del centrosinistra che esprimeva gli indirizzi sulla Fondazione Mps, in un momento di grande delicatezza. Nella seconda gli stessi sette hanno votato contro il sindaco e le indicazioni del partito, respingendo il bilancio consuntivo del Comune insieme al Pdl e alle altre forze di opposizione. In entrambi i casi sono stati presentati ordini del giorno che non erano stati preannunciati nel gruppo. Nella seduta di bilancio, inoltre, sono stati presentati contenuti che si configurano come atti di sfiducia nei confronti del sindaco e della giunta e di slealtà politica nei confronti del partito e degli elettori. Oltre ad essere stato inferto un colpo durissimo all'immagine del partito, quel voto espone il Comune al rischio di interruzione anticipata del mandato e alle conseguenze negative di un lungo commissariamento che potrebbero avere ricadute su tutto il sistema istituzionale della provincia di Siena, nel momento di massima crisi economica e sociale».
Procedimenti disciplinari al vaglio, ma senza fretta «La Direzione – si legge ancora nella nota – valuta pertanto siano approfondite le ragioni di un tale e inaudito comportamento, affinché momenti di insoddisfazione personale, di diversa e legittima valutazione su passaggi cruciali, come importanti nomine, non vengano fatti ricadere sugli atti di governo e divengano strumenti di pressione, nella più cinica incuranza degli effetti civici e sociali che tali atti possono innescare a danno della comunità. In tal senso la Direzione dà mandato ai segretari comunale, territoriale e regionale, di valutare l’eventuale sussistenza dei presupposti necessari per la richiesta dell’apertura di un procedimento disciplinare nei confronti dei sette consiglieri comunali, impegnando tutti gli organismi di partito, a partire dall’Unione comunale di Siena, ad attendere per il momento ad intraprendere atti formali, fino alla conclusione del mandato. Invita, inoltre, tutti i gruppi consiliari del Pd e i gruppi del centrosinistra, a dotarsi del Regolamento di organizzazione e disciplina, come previsto dalle norme statutarie».
Manciulli fa appello a responsabilità e coesione I lavori della direzione provinciale si sono conclusi con l’intervento del Segretario del Pd Toscano Andrea Manciulli: «In questo momento, a pochi giorni da un voto così importante – ha dichiarato il Segretario Regionale Andrea Manciulli – si apre la stagione che porterà al voto politico del prossimo anno, determinante per aprire con il Pd una nuova prospettiva al nostro Paese. Il Partito Democratico, dal Segretario fino all’ultimo degli iscritti deve mostrare senso di responsabilità e coesione per affrontare le sfide che abbiamo di fronte. Quello che è stato fatto in consiglio comunale a Siena è sbagliato e dobbiamo avere la forza di superare questa situazione nel segno dell’unità e del bene di Siena e dell’Italia». Il Segretario, che è stato da più parti sollecitato a giocare un ruolo in questa vicenda, ha nel suo intervento risposto: «Io cerco sempre di essere il Segretario di tutto il partito. Lo sono nella composizione della scelta delle candidature e degli organismi dirigenti e lo sono anche quando devo dire cose spiacevoli che sono utili al futuro del nostro partito. Così intendo continuare a fare».