SIENA – Un fulmine a ciel sereno. Gsk ha comunicato ai sindacati l’intenzione di porre in esubero su base volontaria 270 persone, tra Siena e Rosia. Si tratta del 14% della forza lavoro.
“Non sarà avviato un percorso di contrattazione come fu fatto nelle uscite del 2020 con un percorso di sospensione”, fa sapere Alice D’Ercole, segretario generale Cgil Siena, reduce dal tavolo con l’azienda. “Loro hanno paventato questa scelta come una scelta di competitività mettendo in campo anche investimenti per 250 milioni di euro – continua la sindacalista -. Ecco questi 250 milioni di euro non si traducono in posti di lavoro ma anzi di fronte a un processo di rilancio di competitività si tagliano i posti di lavoro”.
Considerazione che ne dà spazio a un’altra supportata dai numeri. “Pensiamo sia un fatto grave soprattutto perché accade in un’azienda che ha 35 miliardi di fatturato a livello globale. Che cresce di numeri a due cifre rispetto al fatturato del 2022, ovviamente sto parlando del 2023 – osserva D’Ercole -. Dati che hanno fornito loro alla stampa inizio marzo di quest’anno, cresce il settore vaccini sempre 22 su 23 sul 22 di 11 miliardi di euro e sempre dalle dichiarazioni fatte loro il sito di Siena e Rosia che valgono 400 milioni di euro”.