Stasera Siena potrebbe avere il suo primo candidato a sindaco di Siena. È, infatti, convocata per questo pomeriggio l’assemblea dell’Unione Comunale del Partito Democratico e se non ci saranno sorprese, a sorpresa, verrà proposta la candidatura di Franco Ceccuzzi.
Niente elezioni a novembre Appare, infatti, definitivamente chiusa la strada delle elezioni anticipate a novembre, per le quali erano state raccolte circa 700 firme e consegnate lo scorso 21 settembre dal segretario provinciale, Niccolò Guicciardini, e comunale, Giulio Carli, al sottosegretario all’Interno Saverio Ruperto. E per prepararsi alle elezioni comunali della prossima primavera il partito che fa riferimento all’ex sindaco sta giocando la carta del candidato unico alle primarie di coalizione. In pratica, la stessa già tentata con successo nel 2010 che valse la candidatura unica di Ceccuzzi alle elezioni del 2011.
Documento politico alla coalizione Sarebbe stato consegnato già la settimana scorsa un documento politico ai partiti alleati della coalizione che già sosteneva la giunta Ceccuzzi caduta lo scorso giugno. Adesso la parola spetta allo stesso partito di maggioranza relativa in città esprimersi. In queste settimane si è assistito ad un furioso dibattito pubblico tra esponenti di quel partito e non resta che vedere se sarà altrettanto vivace il dibattito dentro gli organi ufficiali che prendono le decisioni.
Il muro delle candidature: abbattuto a Roma, eretto a Siena La decisione della candidatura da presentare all'assemblea comunale anticipa così lo stesso Partito Democratico nazionale che ha convocato per il prossimo fine settimana l'assemblea nazionale per discutere le regole del confronto. E per ammettere alla candidatura anche il sindaco di Firenze, Matteo Renzi. Secondo le regole del Pd, infatti, il sindaco non potrebbe candidarsi visto che si candida anche il segretario nazionale Pierluigi Bersani. Il confronto, dunque, verterà proprio su quali nuove regole adottare per consentire la più ampia partecipazione. A Siena, invece, la strada che pare scelta è quella di restringere le possibilità di partecipazione alle primarie. Se Ceccuzzi sarà il candidato ufficiale del Pd e della coalizione agli eventuali sfidanti, qualora dovessero esserci, non resterà che trovarsi migliaia di firme (molte di più di quelle raccolte alla festa democratica per le elezioni) per presentare la candidatura. Un muro che pare troppo alto per chiunque.
Renzi e Bersani, i dirigenti si schierano E poi c'è il tema in corso dentro il partito degli schieramenti in vista delle primarie. O meglio, della conta dei gruppi dirigenti. Chi sta con "l'usato sicuro" Bersani e chi con "il nuovo che avanza" Renzi? I riferimenti nazionali si conoscono ormai da mesi (D'Alema, Franceschini, Bindi, Letta...), o da settimane in qualche caso. Ma in provincia di Siena, le acque sembrano ancora calme. Il sindaco di Chiusi, Stefano Scaramelli, ha battuto tutti per la sua adesione alla parola d'ordine renziana "Adesso!", mentre a Siena a prevalere è l'attendismo o, meglio, l'idea di occupare tutti gli spazi in attesa del vincitore. Alla festa democratica in Fortezza, ad agosto, erano stati invitati a salire sul palco sia Matteo Renzi che il suo "antagonista" nel partito toscano Enrico Rossi. Entrambi avevano speso parole per la ricandidatura di Ceccuzzi, quasi un lasciapassare bipartisan per l'ex sindaco. Così alcuni dirigenti del Pd senese oggi starebbero con Renzi e altri con Bersani. Un'ambiguità che non piace a Roma e crea più di qualche problema per trovare una soluzione il più possibile condivisa dentro il Partito.