«Sono due città estremamente poetiche. Roma è la città madre, quella delle emozioni forti. Siena è una parente molto stretta. Lì, nella sua casa umile ma dignitosa, ho capito veramente mio padre, la grandezza dei suoi amici, scrittori e poeti chiassosi ma raffinati. Della raffinatezza che manca a Roma. Siena, città dagli odori particolari: l’umido, i ristoranti, i cavalli. Una volta anche Roma aveva un odore che cambiava da quartiere a quartiere e la casa sopra i portici si portava l’odore della pasticceria al piano terra. Ora c’è solo l’odore notturno della birra». Con queste parole Carlo Verdone ha parlato di Siena ricordando la sua infanzia nella Città del Palio, dove il padre viveva e lavorava come docente universitario. L’occasione per il noto regista e attore italiano di parlare di uno dei luoghi e di una città cui evidentemente è rimasto profondamente legato l’ha fornita un’intervista rilasciata a Il Messaggero per presentare l’uscita non solo del suo ultimo film, ‘Posti in piedi in Paradiso’, ma anche del libro ‘La casa sopra i portici’, nelle librerie, edito da Bompiani, da mercoledì 29 febbraio. Il libro è una sorta di autobiografia nella quale Verdone celebra i suoi genitori, Mario e Rossana, ricostruendo le vicende familiari vissute all’interno della storica abitazione familiare di Lungotevere dei Vallati 2, a Ponte Sisto, Roma. Non manca però una mensione speciale alla Toscana e a Siena, «città dagli odori particolari: l’umido, i ristoranti, i cavalli»…
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