«Non ci riconosciamo nell’immagine di realtà “improduttiva e parassita” e difficilmente accetteremo di perdere il posto di lavoro ma mai accetteremo di perdere la nostra dignità». Lo scrivono in una lettera i lavoratori della Siena Biotech (leggi), «alla luce dell’inaspettato annuncio della liquidazione» della società partecipata dalla Fondazione Mps, sentendo «il dovere morale di fare di chiarezza».
La lettera E’ questa la presa di posizione di lavoratori e lavoratrici che si ritengono «vittime di uno sconosciuto disegno politico», e che respingono «a gran voce accuse ingiustificate, gratuite e faziose riportate dalla stampa negli ultimi giorni». La notizia della messa in liquidazione è stata appresa con «grande sgomento», si legge: «Dopo aver condiviso ed approvato il piano di rilancio, la Fondazione Mps ha deciso di porre la parola fine a Siena Biotech, vanificando l’intenso lavoro degli ultimi anni e i risultati scientifici raggiunti».
La verità dei lavoratori di Siena Biotech «Come noto – scrivono ancora i dipendenti – , la Fondazione ha ridotto considerevolmente i fondi già da inizio 2012. Da allora la programmazione delle attività è stata discontinua, tutto il personale è stato coinvolto in un pesante periodo di cassa integrazione fino a dolorosi licenziamenti conclusosi nel settembre 2014. Nonostante le evidenti incertezze abbiamo stipulato nuove alleanze con multinazionali farmaceutiche, portato a termine progetti europei e conseguito finanziamenti per nuovi progetti, completato una ristrutturazione aziendale, proposto e ottenuto dal Socio F. Mps l’approvazione del piano industriale per il rilancio della società. Il piano – conclude la lettera – prevedeva un sostegno da parte della Fondazione sino al primo trimestre 2016, quando l’Azienda sarebbe stata in grado di autosostenersi. L‘attuazione del piano avrebbe, peraltro, contribuito al consolidamento e valorizzazione dell’obiettivo programmatico della Regione Toscana di investire nel campo delle Scienze della Vita».
Sindaco Valentini: «pagano i meno repsonsabili: i lavoratori» Nel tardo pomeriggio, a cinque giorni di distanza dalla decisione della deputazione generale della Fondazione Mps, è intervenuto anche il sindaco di Siena Bruno Valentini che chiama in causa il progetto del polo senese delle Scienze della Vita come «una realtà dinamica, una delle più importanti occasioni di sviluppo per l’intera Toscana». E poi sottolinea: «Questa comunità paga ancora una volta gli errori strategici commessi in passato, quando l’autonoma sostenibilità delle iniziative intraprese, anche lodevoli, non era considerata un requisito determinante. Si riteneva di poter disporre, attraverso la Fondazione e la Banca Mps, di risorse e di credito illimitati. Anche nel caso di Siena Biotech, siamo in presenza di un disegno ambizioso che è andato sempre di più annaspando, con costi sociali ed economici che si riversano sui soggetti meno responsabili: i lavoratori».
Indiscutibili difetti di comunicazione e concertazione «Comprendiamo le cautele della Fondazione Mps – aggiunge Valentini -, che non deve più tornare ad essere un docile strumento nelle mani della politica; tuttavia, uno degli obiettivi strategici della stessa Fondazione è proprio il sostegno allo sviluppo e all’occupazione. Pertanto, al di là degli indiscutibili difetti di comunicazione e concertazione che ci sono stati, auspichiamo che la Fondazione collabori effettivamente con la Regione e con le altre istituzioni coinvolte nel Protocollo di valorizzazione del Polo senese delle Scienze della vita. L’obiettivo prioritario è quello di attrarre sul territorio senese nuovi player che potrebbero portare investimenti e valorizzare competenze e talenti già presenti nel nostro territorio. La prospettiva, naturalmente, è quella di impegnarsi fin da subito per i lavoratori di Siena Biotech».
Al lavoro per attrarre realtà imprenditoriali «Del resto, il contesto senese delle biotecnologie conta su oltre 3.500 addetti – conclude il primo cittadino – ed è su questa forza che il progetto di “Polo senese”, coordinato dalla Fondazione Toscana Life Sciences, deve lavorare per favorire l’attrazione di altre realtà imprenditoriali e di ricerca sostenendo ulteriormente anche i processi di trasferimento tecnologico da Università a imprese. Questo progetto, inoltre, è in linea con il percorso di riorganizzazione della sanità territoriale, che nel disegno della Regione vede Siena come polo dell’intera area vasta della Toscana meridionale».