La notizia Sono due gli operai morti nell’esplosione di un serbatoio nel porto industriale di Livorno e un altro operaio sarebbe in gravi condizioni. L’incidente è avvenuto, poco prima delle 14.00, all’interno del deposito Costiero Neri, all’accosto 29 del porto.
Il commento dei ragazzi Gabriele: «Bisogna fare di più per la sicurezza, altrimenti sembra che ci prendano in giro. C’è gente che lavora, lavora, lavora, poi vorrebbe magari andare in pensione e ‘un ci va perché gli succede qualcosa tipo questo. Io la capisco la rabbia di cui si parla nell’articolo, l’avrei anch’io. Cioè: ce l’ho anch’io». Samanta: «Io direi anche un’altra cosa…Perché la gente parla di sicurezza solo per le strade? Perché la gente non è sicura al lavoro?». Lucia: «Purtroppo alcuni datori di lavoro, o aziende, preferiscono mettere in pericolo i lavoratori anziché mettere le cose a norma! Oh… Io volevo dire che a volte invece che investire due soldi per mettere le cose in regola preferiscono risparmiare, no che preferiscono metterli in pericolo, prima ho detto male». Franco: «Posso anche essere d’accordo con Lucia. A volte sono anche gli operai che tendono a fare le cose senza mettersi al sicuro, magari senza pensare troppo alla propria salute. E alla propria sicurezza». Silvia D.T.: «Io sono d’accordo con chi dice che per la sicurezza bisogna fare di più. E’ assurdo morire sul lavoro». Silvia B.: «Bisognerebbe che il responsabile della struttura, dove si lavora, desse l’occorrente prima di lavorare, non lo so, ad esempio le tute, gli occhiali». Lucia: «Il problema della sicurezza racchiude tanti campi, dal lavoro alla scuola ai vari tipi di lavoro».
Emerge da parte del gruppo una certa consapevolezza per il fatto che del tema della sicurezza si parla prevalentemente in termini di scippi, di quotidianità legata alla microcriminalità e così via. Il centro si dice piuttosto interessato, invece, forse inaspettatamente o forse no, alla sicurezza legata anche (soprattutto?) al mondo del lavoro, specie quello di tipo edile o comunque quello che si svolge nei cantieri, in quelli che potremmo considerare e pensare come classici luoghi di attività lavorativa, insomma. Pur nelle iperboli di discorso e di ragionamento di molti dei ragazzi è presente una sorta di coscienza per questo tema. E’ come se tutti quanti si rendessero conto dell’importanza che ha il versante lavorativo e umano della vita umana, e che hanno chiaro certe dinamiche, probabilmente perché le vedono, le respirano e le vivono attraverso ciò che avviene anche al Centro L.I.N.A.R. giorno dopo giorno.