Scatta da oggi la sperimentazione delle nuove modalità di accesso al palazzo comunale di Livorno, che si protrarrà fino al 31 dicembre. Cinque mesi per testare le misure previste da una delibera di Giunta del 21 giugno scorso. L’Amministrazione, ha organizzato il controllo continuativo delle generalità all’entrata, sia durante gli orari di apertura al pubblico degli uffici, sia in tutte le occasioni di carattere pubblico come il consiglio comunale, le commissioni consiliari o le conferenze stampa. Su Facebook il sindaco Filippo Nogarin (M5S) risponde alle polemiche sul provvedimento spiegando di aver visto di tutto in questi anni, dalle aggressioni ai furti, ma che non è «un attacco alla trasparenza».
Un permesso specifico per la stampa E’ stato anche previsto uno specifico “press pass” senza scadenza per i giornalisti che si accrediteranno. In occasione dei matrimoni (fatta salva la necessità di garantire l’ingresso ai disabili), l’accesso alla sala delle cerimonie sarà consentito soltanto dallo scalone esterno. Sarà invece completamente libero l’accesso all’ufficio relazioni con il pubblico, poiché rappresenta il primo accesso del cittadino ai servizi comunali e dunque deve esserne garantita la massima fruibilità. In pratica l’accesso, come anticipato da il Tirreno nei giorni scorsi, potrà avvenire soltanto dopo aver lasciato in deposito il documento di identità e quindi aver ritirato il pass alla guardiola dei commessi.
Come funziona Negli orari di chiusura al pubblico, potrà entrare soltanto chi ha un appuntamento con gli uffici o con gli amministratori. «Sulla decisione dell’amministrazione di adeguare le modalità di accesso al Comune di Livorno a quelle di centinaia di altri municipi si è scatenato un dibattito assurdo e in certi casi pretestuoso», ha scritto il sindaco Filippo Nogarin sulla sua bacheca Facebook, commentando oggi il provvedimento. «In questi due anni – scrive ancora il sindaco spiegando che la mancata trasparenza ‘è nascondere la polvere sotto il tappeto come altri hanno fatto per anni’ -, ho visto scene che non pensavo potessero accadere in un Comune: aggressioni, consigli comunali trasformati in curve da stadio, minacce ai consiglieri, furti e danneggiamenti. Sarà colpa del clima di tensione generato dall’emergenza occupazionale o da quella abitativa. Fatto sta che non ho più intenzione di accettare questo stato di cose. Quindi vado avanti – conclude Nogarin -. Nessun attentato alla trasparenza. Quella è garantita dallo streaming del Consiglio comunale, delle sedute delle Commissioni e presto delle conferenze stampa dopo giunta».