FIRENZE – Addio ad 1 mimosa su 3 a causa della siccità che ha tagliato almeno del 30% la produzione e fatto aumentare i prezzi spingendo i consumatori verso i nuovi fiori di tendenza come l’anemone, il ranuncolo, il tulipano ma anche la violaciocca ed il garofano. Fiori e varietà, preferite nelle colorazioni viola, rosso e blu, prodotte principalmente dalle aziende florovivaistiche della regione.
A dirlo è Coldiretti Toscana alla vigilia della Festa della Donna che invita i cittadini ad acquistare fiori italiani per fermare il flusso di importazioni dall’estero che sono balzate al 35% nell’ultimo anno toccando il massimo di sempre. Con 49 milioni di valore alla produzione e 2.596 aziende specializzate, il comparto di fiori concentrato principalmente tra la Versilia, Viareggio e Pescia è tra i più importanti in Italia contribuendo, insieme al vivaismo, al 30% del Pil agricolo regionale. Un settore importante per l’economia e l’occupazione che sta affrontando aumenti di costi a valanga, come +250% per i fertilizzanti, +110% per il gasolio, +15% per i fitosanitari contro i parassiti, +45% per i servizi di noleggio, secondo gli ultimi dati Crea. Ma gli incrementi colpiscono anche gli imballaggi – continua Coldiretti Toscana – dalla plastica per i vasetti dei fiori (+72%) al vetro (+40%) fino alla carta (+31%) per i quali peraltro si allungano anche i tempi di consegna, in qualche caso addirittura quintuplicati.
La scarsità di mimose nel 2023 ha fatto aumentare le quotazioni con prezzi che – sottolinea Coldiretti Toscana – vanno dai 5 ai 10 euro per salire fino ai 20 euro e oltre per i mazzi più grandi o per le piante in vaso. Una situazione che sta attirando i ladri di fiori tanto che – sottolinea Coldiretti Toscana – si moltiplicano le segnalazioni di furti e tentati furti nelle aree di coltivazione ed esplode in vista dell’8 marzo il mercato nero dei venditori abusivi in strade e piazze che vanno assolutamente evitati per non alimentare il business dell’illegalità. Oltre a essere il simbolo della presenza femminile nel mondo, l’acquisto della mimosa esprime anche un importante attenzione all’ambiente perché – spiega la Coldiretti Toscana – si salva così una coltivazione realizzata in Italia con tecniche eco-compatibili.
Se la mimosa è il fiore simbolo della Festa delle Donne, negli ultimi anni una crescente attenzione e gradimento da parte dei consumatori è andato verso altre produzione tricolori in abbinamento anche al classico ramoscello giallo come l’anemone, chiamato anche il fiore del vento per la fragilità e la delicatezza dei suoi petali. Tra i fiori sempre più di tendenza per la festa delle donne c’è il ranuncolo che simboleggia la delicata bellezza ma anche l’arrivo della primavera. Per coloro che vogliono comunicare in fiore un messaggio d’amore o dichiararsi la scelta è il tulipano che una leggenda racconta, sia nato dal sangue di un giovane che si suicidò per una delusione d’amore. Tra i fiori in forte ascesa per l’8 marzo, proposti da fiorai e flower designer ci sono infine la violaciocca che rappresenta la bellezza durevole ed il garofano, il fiore degli Dei, che simboleggia amore, affetto, emozioni, energia e salute.