SIENA – Un festival culturale che guarda con fiducia alla ripartenza, al futuro, che interpreta e cerca nelle diverse forme d’arte, nel dialogo uno spazio di riflessione sul nostro presente e su ciò che sarà, per continuare a fare domande sul mondo che si agita intorno a noi. E’ in programma dal 23 al 26 settembre Sì Siena – Il linguaggio tra terra e cielo, il festival della città di Siena giunto alla sua seconda edizione.
Il festival, anche quest’anno, rimette al centro la pluralità dei linguaggi artistici, lo scambio e l’incontro tra le cose grandi e le cose piccole, tra il significato e il quotidiano: poesia, musica, danza, arti visive in scena nella città che lega da sempre la terra al cielo nel segno dei suoi magnifici pittori, scultori, poeti, letterati e musicisti, della sua storia straordinaria. Tutta la città, insieme ai suoi luoghi magici, si animerà grazie a un articolato cartellone di eventi, performance di danza e poesia, incontri, conferenze spettacolo, presentazioni di libri, omaggi all’arte. Un festival itinerante che accompagnerà il pubblico alla scoperta di luoghi bellissimi della città che all’occhio abituato dei cittadini spesso sfuggono nella loro bellezza: dalla Loggia della Mercanzia alla Chiesa di Sant’Agostino, dal Teatro dei Rinnovati, al Museo dell’Opera del Duomo alla Cattedrale del Duomo. “Sì Siena – linguaggio tra terra e cielo”, con la direzione artistica di Davide Rondoni, è un evento di Comune di Siena in collaborazione con l’Accademia Chigiana, Siena Opera della Metropolitana, l’Associazione Centro Storico Città di Siena e l’organizzazione dell’Accademia dei Silenti.
«SìSiena cerca di leggere la mente e il cuore di una città e ne estrae gli elementi di valore universale del tempo che viviamo restituendone tutta la forza visionaria», spiega il direttore artistico Davide Rondoni, poeta e scrittore «Grandi ospiti in molte direzioni, un festival culturale che interpreta e cerca diverse forme. Siena città festival dice “Sì” parlandoci di mistico e popolare, di alto e semplice, di tradizione raffinata ma anche di società solidale».
Tra i protagonisti di Sì Siena, la scrittrice che ha dedicato gran parte della sua opera alla cura della memoria del popolo armeno e delle barbarie del genocidio Antonia Arslan per una lettura e commento del V canto del Purgatorio della Commedia di Dante. Al festival, il cantautore e frontman dei Marlene Kuntz Cristiano Godano che si unirà alla carovana della BandaDante di Ambrogio Sparagna con Davide Rondoni e i musicisti dell’Orchestra Popolare Italiana dell’Auditorium Parco della Musica di Roma per un omaggio in musica e parole a Dante Alighieri nell’anniversario dei Settecento anni dalla sua morte. La grande attrice teatrale e cinematografica Galatea Ranzi sarà protagonista della lettura scenica dedicata alla poesia della sublime ed eccentrica poetessa americana, un vero cult e caso letterario, Emily Dickinson. Con i giovani allievi della scuola di teatro del Teatro La Pergola di Firenze, una performance letteraria dedicata ai testi di uno dei più grandi geni della letteratura, Charles Baudelaire, nel bicentenario dalla sua nascita.
Una riflessione a più voci su cosa significa inventare storie in Italia oggi, insieme al direttore di Rai Fiction Maria Pia Ammirati, lo scrittore e curatore di pordonenelegge Alberto Garlini, il giornalista e scrittore Luigi Mascheroni, lo scrittore e autore cinematografico Andrea Di Consoli. E poi il filosofo del ‘pensare altrimenti’ Diego Fusaro presenta al festival “Golpe globale – Capitalismo terapeutico e gran reset” (Piemme). E la fondatrice e presidente di FacilityLife, Mariuccia Teroni, in dialogo con il poeta Alessandro Fo, indagheranno i nuovi linguaggi tra umanesimo e tecnologia. Nei giorni del festival, in esposizione straordinaria nella Sala del Tesoro del Museo dell’OPA di Siena, la “Rosa d’oro” di Gian Lorenzo Bernini cui sarà dedicato l’incontro con la studiosa e saggista d’arte Claudia Gualdana e lo scultore di ‘emblemi’ Cristiano Carotti in dialogo con la poetessa e scrittrice Flaminia Colella.
In collaborazione con toscanalibri.it, “Sì Siena – Il linguaggio tra terra e cielo” propone due Passeggiate d’autore: “Dall’aia si vedeva Siena”, un percorso inedito nei luoghi cari allo scrittore senese, tra i grandi del novecento, Federigo Tozzi e “Provenzano, Pia e la Diana”, l’itinerario incentrato su tre citazioni ‘senesi’ nella Divina Commedia.
Tutti gli appuntamenti sono a ingresso gratuito, a numero chiuso con prenotazione obbligatoria sui siti www.accademiadeisilenti.it, www.toscanalibri.it.
Per informazioni scrivere a segreteria.sisienafestival@gmail.com. Sarà garantito il rispetto delle misure anti Covid e in ottemperanza alle disposizioni governative vigenti (rif. D.L. del 23 luglio 2021), l’accesso alle iniziative sarà consentito solo agli utenti in possesso della Certificazione verde COVID-19 (Green Pass) in corso di validità.
Il programma completo
Il festival si apre con un omaggio al profondo legame tra la cultura armena e la città di Siena, l’atteso appuntamento con la grande scrittrice e narratrice, studiosa della storia della letteratura femminile, esponente della cultura armena, Antonia Arslan che, giovedì 23 settembre alle ore 18.30 nella Loggia della Mercanzia, sarà protagonista dell’incontro “Figure di carne e sangue e destino” e commenterà, dopo l’introduzione di Marco Paglialunga, presidente dell’Accademia dei Silenti, il V canto del Purgatorio della Commedia di Dante, dove il Sommo Poeta colloca le anime dei morti violentemente che attendono di poter iniziare la loro espiazione.
Un canto particolarmente significativo dove compare, tra le altre, Pia de’ Tolomei, uccisa nel 1297 dal marito, e che chiede a Dante di pregare per lei una volta ritornato in terra. Il quadro della violenza sanguinosa che macchia ogni luogo e ogni situazione, dalla violenza politica e militare a quella, più nascosta ma altrettanto tragica, che si consuma in famiglia, riecheggia la barbarie del genocidio subito dal popolo armeno. Nel canto vengono messi in risalto alcuni elementi fondamentali del destino dell’uomo e del sangue, due cose che sembrano sempre separate ma che inevitabilmente si incrociano.
A seguire, alle ore 21 nella Chiesa di Sant’Agostino, il Concerto dedicato al compositore Tigran Mansurian e alle radici della tradizione musicale del suo popolo. La selezione delle opere che verranno eseguite da un ensemble dell’Accademia Chigiana di Siena – Quartetto per archi n.2, Capriccio, per Violoncello solo, Testament, per Quartetto d’archi, Agnus Dei, per Clarinetto, Violino, Violoncello e Pianoforte, Ludwig Bazil, “Ani” Quartetto per archi n.1, Komitas, Danze armene (trascrizione per Quartetto d’archi) – tracceranno un viaggio alla scoperta di uno dei più importanti compositori armeni di musica classica e colonne sonore di film, Tigran Mansurian: intensità spirituale, tra sacro e profano, stilemi di foggia classica e tradizione folclorica, linguaggi di ascendenza antica e impronta contemporanea. Sempre ancorato al dramma e alla memoria del genocidio del popolo armeno. Il concerto è organizzato in collaborazione con il Centro Studi e Documentazione della Cultura Armena di Venezia e con l’Accademia Chigiana di Siena.
Per onorare l’anniversario dantesco, a settecento anni dalla sua morte, a “SìSiena – Il linguaggio tra terra e cielo”, sabato 25 settembre alle 21, Logge del Papa, non può mancare la travolgente BandaDante, la carovana di Ambrogio Sparagna con Davide Rondoni e l’Orchestra Popolare Italiana dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, che incontra, per la prima volta, il cantautore e frontman dei Marlene Kuntz, Cristiano Godano, autore, più di una decina di anni fa, di una canzone dedicata al grande poeta russo Osip Mandel’stam, costretto a subire da Stalin una vessazione psicologica e fisica tremenda, che lo portò alla morte. La colpa? Essere un poeta. Mandel’stam fu un grandissimo e colto conoscitore della Divina Commedia, della quale argomentò in un saggio famoso e studiato. In scaletta questo pezzo e altre canzoni con fortissima presenza dei temi dell’amore e dell’amicizia: l’amore fu la ben nota ossessione di Dante, e nella Divina Commedia vi sono grandi incontri di amici. Cristiano Godano si aggiunge ai viandanti della BandaDante che dopo le numerose tappe in tante città italiane Bologna, Ferrara, Forlì, Roma, Firenze, Cerea, Rieti, Castriano de Greci per la Notte della Taranta e dopo aver incontrato altri grandi artisti della scena italiana Francesco De Gregori, Beppe Servillo, Mario Incudine, Iaia Forte, David Riondino, i poeti improvvisatori Pietro e Donato De Acutis, continua a percorrere il lungo viaggio di Dante attraverso il canto dei pastori, e il ritmo e la forza della musica popolare italiana. Lo spettacolo è un omaggio a Dante e al suo viaggio d’amore e di mistero utilizzando nel concerto le terzine della sua poesia e cantandole nello stile della tradizione popolare degli Appennini.
“Figlia dell’oro”, lo spettacolo lettura scenica, curato dalla poetessa e scrittrice Flaminia Colella, avrà come protagonista l’attrice teatrale Galatea Ranzi che leggerà una selezione di poesie di Emily Dickinson, genio della letteratura di tutti i tempi. Al centro dei testi, il tema dell’oro, caro e presente nel corpus letterario della poetessa americana. Si alterneranno alle letture momenti di danza su musiche scelte appositamente per accompagnare e tenere il tempo di una serata all’insegna della grande poesia.
La lettura scenica sarà impreziosita dalla proiezione delle fotografie dal maestro dell’immagine Elio Ciol, cui è cara e costante la rappresentazione del rapporto tra cielo e terra, dell’orizzonte e dal gesto di danza di Mizar Tagliavini e della sua compagnia. Appuntamento venerdì 24 settembre, alle ore 21, Teatro dei Rinnovati.
Tra le novità letterarie al festival, il romanzo del Direttore di Rai Fiction Maria Pia Ammirati, in uscita per Mondadori “Vita ordinaria di una donna di strada”, ispirata e toccata da una serie di storie vere, racconta la parabola di una giovane prostituta di Bucarest, tra sogni infranti, violenze e moti di ribellione. Altro romanzo “Il sole senza ombra” (Mondadori) dello scrittore e curatore di pordonenelegge, Alberto Garlini: in un’Italia a cavallo tra il troppo nero degli anni Settanta e il troppo bianco degli Ottanta, la parabola di un comico figlio, protagonista e vittima del suo tempo. I due autori saranno protagonisti, insieme allo scrittore e autore cinematografico Andrea Di Consoli (a novembre al cinema con il film “La notte più lunga dell’anno” di Simone Aleandri scritto insieme a Cristina Borsatti e Simone Aleandri, con Ambra Angiolini, Massimo Popolizio, Alessandro Haber) e autore del recente “Tutte queste voci che mi premono dentro” (editoriale scientifica) e al giornalista e scrittore, Luigi Mascheroni che ha pubblicato nel 2021 “I libri non danno la felicità” (Oligo), dell’incontro “Cos’è inventare storie nell’Italia di oggi” per una riflessione letteraria, sull’invenzione di storie oggi: quali nuovi stimoli, approcci, priorità nella creazione di nuove narrazioni e linguaggi (venerdì 24 settembre alle ore 19, Loggia della Mercanzia).
Alle ore 18, sempre venerdì, Loggia della Mercanzia, l’incontro “Libertà o salute? Una vera alternativa?” con il filosofo Diego Fusaro, docente di filosofia presso l’”Istituto Alti Studi Strategici e Politici” di Milano (IASSP) con il suo nuovo libro “Golpe globale – Capitalismo terapeutico e gran reset” (Piemme) in cui richiamandosi all’insegnamento dei grandi filosofi, mostra come l’emergenza sia diventata un metodo di governo a cui il potere ricorre per una ristrutturazione in senso oligarchico e autoritario dell’economia, della società e della politica. Celebre voce fuori dal coro nel dibattito pubblico italiano, Diego Fusaro analizza come la gestione della pandemia di Covid-19 lascerà un’impronta minacciosa e duratura sul futuro dell’umanità, al di là degli aspetti sanitari.
Con la fondatrice e presidente di FacilityLife, Mariuccia Teroni e il suo nuovo libro “Digitale Umano” (Giubilei Regnani Editore) per indagare i nuovi linguaggi tra umanesimo e nuove tecnologie, e provare a scoprire, nell’incontro tra la scrittrice e il poeta Alessandro Fo e la sua recente raccolta poetica “Filo spinato” (Einaudi), il punto di contatto più misterioso e profondo tra l’umano, la parola e il digitale. Appuntamento sabato 25 settembre alle 12 Loggia della Mercanzia.
SìSiena celebra anche un altro anniversario, il bicentenario dalla nascita di uno degli uomini più intelligenti e straordinari dell’ottocento, Charles Baudelaire, simbolo del furore dello scrivere, sempre intrecciato al desiderio di vivere, alle misteriose corrispondenze fra l’arte e la vita. Un evento realizzato in collaborazione con il Teatro La Pergola di Firenze, “Siamo tutti maledetti?”, sabato 25 settembre alle ore 17.30 Loggia della Mercanzia, musica e lettura libera di poesie e testi tratti dalla sua raccolta più famosa “I fiori del male”, a cura degli allievi della scuola di teatro La Pergola di Firenze.
In occasione dell’esposizione straordinaria nella Sala del Tesoro del Museo dell’OPA di Siena della Rosa d’Oro, che Alessandro VII Chigi volle donare al Duomo della sua città e che fece realizzare da Gian Lorenzo Bernini, sempre sabato 25 settembre ore 18.30, Claudia Gualdana, docente e saggista, autrice del libro “Rosa. Storia culturale di un fiore” (Ed. Marietti, 2019), terrà una conferenza sulla Rosa d’Oro: l’opera di magnifica bellezza che celebra l’enigma e il mistero che si cela in questo simbolo che attraversa i secoli e le culture, il tempo e l’eternità. A seguire, l’artista e scultore Cristiano Carotti, che ha esposto le sue opere e installazioni in musei e gallerie italiane e straniere (Roma, Venezia, Biella, Lipsia, Pietrasanta), e la poetessa e scrittrice Flaminia Colella converseranno sul tema “Scolpire, fare emblemi”: una riflessione sui temi fondamentali della sua arte e in particolare sul senso di rifarsi agli archetipi e al linguaggio simbolico per un’artista contemporaneo. Interviene Luca Caricato, studioso ed esperto vinciano, noto per il suo lavoro di ricerca sul codice di Leonardo.
Siena è stata teatro dell’”affaire” Monte dei Paschi che ha scosso l’intera città e l’Italia economica in questi anni, al festival l’incontro con lo scrittore senese Walter Vettori che, insieme a Lodovico Andreucci, ne darà una sua lettura sfogliando il suo ultimo libro “Il caso Novotna” thriller in terra di Siena – Tra Mps e creatività. Ovvero, quando la banca aveva un’anima (giovedì 23 settembre alle 17.30 Loggia della Mercanzia).
A Gian Lorenzo Bernini è dedicato l’evento di chiusura di “Sì Siena il linguaggio tra terra e cielo”, nella Cattedrale del Duomo domenica 26 settembre alle ore 21, il concerto del Coro della Cattedrale di Siena “Guido Chigi Saracini”, con musiche che spazieranno tra composizioni rinascimentali e barocche. In collaborazione con l’Accademia Chigiana di Siena.
In collaborazione con toscanalibri.it, “Sì Siena – Il linguaggio tra terra e cielo” propone due Passeggiate d‘autore: primo appuntamento venerdì 24 settembre, alle ore 15, piazza Gramsci, stazione degli autobus con “Dall’aia si vedeva Siena”, passeggiata d’autore nel centenario della morte di Federigo Tozzi. La passeggiata dedicata a Federigo Tozzi sarà del tutto inedita, poiché, con l’utilizzo di un bus-navetta, saranno raggiunti i principali luoghi tozziani alla periferia di Siena. Ad iniziare da Castagneto (la casa rossa lungo la strada dei Cappuccini), uno dei due poderi che Federigo aveva ereditato dal padre e dove abitò con la sua famiglia dal 1908 al 1914 dove scrisse il romanzo Con gli occhi chiusi. E ancora l’altro podere, quello del Pecorile (nella zona di Malamerenda), teatro del romanzo Il podere. Il percorso nelle campagne senesi di Tozzi toccherà anche altri luoghi presenti nelle sue pagine che, tappa dopo tappa, ci guideranno commentate da studiosi dello scrittore (Marciano, porta Tufi, strada del Mandorlo, piaggia del Giuggiolo).
Passeggiata dantesca, sabato 25 settembre alle ore 15, con partenza da Piazza Provenzano, in occasione del settimo centenario dalla morte del Sommo Poeta “Provenzano, Pia e la Diana”, l’itinerario incentrato su tre citazioni ‘senesi’ che troviamo nella Commedia, e, quindi, su tre tappe: Piazza Provenzano (o piazza del Campo) per incontrare la figura di Provenzano Salvani, condottiero e capo ghibellino, collocato in Purgatorio ad espiare il suo peccato di superbia. Un redivivo Provenzano racconterà le sue ragioni. Ci si muove poi in Piazza Duomo, Palazzo del Governo (Sala della Pia) nella sala che il granduca di Toscana Pietro Leopoldo II fece affrescare a Cesare e Alessandro Maffei (1838) con una serie di lunette (una sorta di fotoromanzo) che raffigurano la storia di Pia de’ Tolomei così come la racconta Bartolomeo Sestini nel suo celebre poemetto in ottava rima. Sarà l’occasione, sempre avvalendosi di uno storico, per ricostruire il difficile identikit di Pia: se è esistita, chi era veramente? E poi al Chiostro del Carmine, attorno al pozzo ‘della Diana’. Nome che evoca il fantasmatico fiume sotterraneo la cui leggenda non sfuggì nemmeno a Dante per deprecare la fatuità dei Senesi, presi ad inseguire due ambizioni, entrambe legate all’acqua: annettere il porto di Talamone ai possedimenti della Repubblica e scoprire il corso sotterraneo della Diana cui Mario Luzi dedicò i suoi versi: “…intanto la Diana, mitico corso d’acqua sotterraneo continua a scorrere nelle latebre della città e nell’immaginazione iniziatica dei senesi”. Per informazioni e prenotazioni redazione@toscanalibri.it o chiamare il n. 0577/391787.