«Il Parlamento dovrebbe calendarizzare velocemente la proposta di legge sulla legalizzazione della cannabis presentata alla Camera un anno fa. Il primo risultato sarebbe stroncare immediatamente il mercato oggi in mano alle mafie e alla criminalità organizzata». C’è il governatore della Toscana Enrico Rossi, ma anche i musicisti Stefano Bollani e Simone Cristicchi, lo scrittore Marco Vichi tra i firmatari di un appello promosso dai giovani Dem toscani perché sia approvata la proposta di legge sulla legalizzazione della cannabis.
«Lanciamo questo appello da una terra che su diritti, marginalità e tabù ha fatto da apripista»«La legalizzazione porterebbe ad avere una filiera interamente controllata e censita, come è per l’alcol e il fumo – ha spiegato Rossi- E come per l’alcol e il fumo potremo anche avviare progetti di scoraggiamento all’uso ed abuso di cannabis. Perché c’è una contraddizione evidente nella situazione che viviamo: oggi la marijuana è illegale ma di fatto la puoi trovare, come ogni droga nel senso più lato, ad ogni angolo di giardino. E’ come se fosse ‘liberalizzata’. L’Italia è uno dei Paesi dove è più facile reperire droga. Non a caso questa mobilitazione parte dalla Toscana, prima Regione in Italia a dotarsi di una legge per facilitare l’accesso ai farmaci cannabinoidi». «Lanciamo questo appello da una terra che su diritti, marginalità e tabù ha fatto da apripista, diventando un modello per tante altre realtà. Ricordiamo che siamo la prima Regione a produrre cannabis di Stato ad uso terapeutico presso l’istituto farmaceutico militare di Firenze Anche in Consiglio regionale – sottolinea nel suo appello il governatore Rossi- è stata presentata una mozione, che ha come primi firmatari il capogruppo Pd, Leonardo Marras, e Alessandra Nardini, insieme ad altri Consiglieri Pd, per chiedere che il Parlamento approvi la proposta di legge dell’intergruppo, per rafforzare l’impegno della Regione Toscana in questa direzione». Tra le firme figurano anche quelle del segretario regionale Pd Dario Parrini, così come quelle di molti parlamentari, consiglieri ed assessori regionali,nonche’ di svariati sindaci.