Il 90% a Montalcino e l’81% a San Giovanni d’Asso. Con queste percentuali il Si ha vinto al referendum per la fusione dei due comuni in provincia di Siena. A Montalcino, sui 3.874 aventi diritto sono andati alle urne in 1.837 (47.4%), e 1.661 sono state le schede scrutinate a favore del Si (90,4%), mentre 161 per il No (8.7%) e solo 15 le schede nulle o bianche (0.8%).
A San Giovanni d’Asso, invece, sui 619 aventi diritto al voto hanno risposto in 426 alla chiamata del referendum (68.9%). Di questi 347 hanno detto Si (81.5%), 76 No (17.9%) e solo 3 sono state le bianche o nulle (0.6%).
Commenti dei sindaci «Sono molto soddisfatto per il risultato, soprattutto per il dato dei votanti che ha suffragato il risultato politico», è il commento del sindaco di San Giovanni d’Asso, Fabio Braconi, sottolineando che «il vero lavoro inizia adesso. Il percorso che parte da qui deve puntare alla riorganizzazione dei due enti per stilare, entro l’anno, il nuovo statuto comunale. San Giovanni perde il Comune ma manterrà il Municipio che avrà un potere di rappresentanza importante», ha concluso Braconi.
Anche Silvio Franceschelli, primo cittadino di Montalcino, si è detto «soddisfatto per il numero dei votanti che per questo tipo di consultazioni è sempre molto basso. I cittadini hanno accordato fiducia al progetto – ha aggiunto -, da oggi parte il lavoro per la programmazione del Comune unico». Nel luglio scorso la Regione aveva approvato il referendum consultivo. Ora la parola torna a Palazzo Panciatichi per ratificare la decisione degli elettori e dal primo gennaio 2017 saranno avviate le procedure per il nuovo Comune di Montalcino e per la indizione delle elezioni amministrative.