Una lettera dal vescovo di Prato dopo lo spettacolo sui 10 Comandamenti. Monsignor Franco Agostinelli ha scritto a Roberto Benigni portandogli anche i saluti del suo vecchio parroco.
«Gratitudine per il suo spettacolo» «Sono un aretino di nascita e un pratese di adozione, un po’ come lei – scrive monsignor Agostinelli -. Vescovo di quest’angolo di Toscana dove tanti nostri conterranei hanno trovato, nei decenni passati, nuova vita e benessere. Mi permetta, dunque, di sottolineare con un po’ di orgoglio le comuni, “doppie” origini, accanto all’espressione della mia gratitudine per il suo spettacolo televisivo sui Dieci comandamenti. Nessun vescovo avrebbe osato tanto. Lei solo avrebbe potuto riuscirci. Un’impresa quasi impossibile: far diventare il Decalogo uno “spettacolo” con il format di per sé attualmente più anti-televisivo che c’e’: solo la sua persona e la sua voce. C’e’ riuscito, eccome». Il vescovo invia anche a Benigni i saluti di don Alfio Bonetti, «il suo parroco di gioventù a Vergaio di Prato: nello spettacolo lo ha un po’ bonariamente “canzonato”; don Alfio, dall’alto dei suoi 96 anni, con la sua ironia toscana, le avrà sicuramente risposto per le rime! Ma – ne sono sicuro – con l’affetto di sempre, che lo lega a quel ragazzo speciale che dal piccolo paese ha fatto il giro del mondo». Nella sua lettera Agostinelli sottolinea anche che «affermare che le Tavole della legge sono il più grande regalo per l’umanità, che sono la via della libertà per l’uomo, è trasgressione pura per le orecchie dell’uomo d’oggi».